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martedì 31 maggio 2011

Giornalisti come prostitute?

Howard Cosell, il giornalista sportivo americano, più famoso degli anni '80, sosteneva, a ragione, che: "Esistono due mestieri che si possono fare con poca esperienza: uno è la prostituzione, l'altro è il giornalismo sportivo. Troppo spesso diventano la stessa cosa''. Parole sante, le sue. Aveva ragione Cosell. In effetti il giornalismo sportivo oggi è in mano a dei dilettanti allo sbaraglio, senza cultura ed esperienza. Da qualche tempo a questa parte è stata inventata la figura del "giornalista tifoso'', non prevista dalla carta dei diritti doveri del giornalista sportivo. Tutto ciò è sufficiente per dimostrare come siano impunemente violati i valori dell'etica e della deontologia professionale, diventati oramai degli optional. Sbagliatissimo!
Nel momento in cui il giornalista dimentica i propri diritti e doveri e assurge al ruolo di tifoso, diventa rischioso per la testata a cui lavora e pericoloso per la società civile. Ma se una testa permette a un siffatto giornalista di poter violare le linee guida della professione, allora significa che qui siamo al grottesto, ad una sorta di "Corrida''. Sorprende come mai, di fronte a tali gravi violazioni, gli organismi competenti, su tutti l'Ordine dei giornalisti, non intervengano, facciano finta di non vedere e di non sentire.
Su facebook è partita una iniziativa spontanea da parte di gruppi di persone, definite "cani sciolti'', che vorrebbero organizzare una contestazione (udite! udite!) "seria e pacifica'', contro il presidente del Bari calcio, Vincenzo Matarrese. A questa iniziativa sono stati invitati alcuni giornalisti a darne risalto. Prima osservazione: chi è l'organizzatore della manifestazione? (Pseudo)tifosi. A quale gruppo appartengono? Nessuno. Si tratta dei requisiti minimi per poter scrivere un articolo da parte di un giornalista. Già in passato sono state organizzate manifestazioni del genere, a cui poi hanno partecipato solo poche persone.
Ho visto che c'è stato qualcuno che ha dato risalto all'iniziativa usando dei termini, a mio avviso, impropri, quasi volesse incitare i "cani sciolti'' alla violenza. Addirittura, nel suo resoconto parla di 35 anni di "oligarchia'', insomma una sorta di dittatura da parte dei Matarrese. Probabilmente, egli confonde il ruolo di una società di calcio, privata, con quello di un capo di Stato, pubblico. E' come mettere sullo stesso piano Matarrese e Gheddafi. E' semplicemente assurdo, anacronistico. La verità è che, come al solito, qualcuno predica bene e razzola male: si predica la non violenza fuori e dentro gli stadi e poi la si incita con articoli a dir poco provocatori oltre che offensivi verso una persona onesta che ha un'unica colpa: quella di aver garantito per 35 anni il calcio professionistico in una città, come Bari, sporca, puzzolente, degradata e insicura. Senza che sia riuscita, in tutti questi anni, a trovare un'alternativa ai Matarrese.
Leonardo Gaudio

5 commenti:

  1. gaudio servo del padrone...cambia mestiere e sii obiettivo!

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  2. matarrese persona onesta...ahahahahahahahahaha

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  3. Ma ti rendi conto di quello che scrivi?
    Ma davvero non conosci vergogna, servo dei camerieri!
    Ricordati: nulla è eterno e quando merdarrese passerà a miglior vita, dovrai andare a raccogliere i pomodori...

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  4. Giaccettura, prima o poi tutti passeremo a miglior vita. O forse tu sei immortale come Supermann!

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  5. sporca, puzzolente, degradata e insicura???? ma mi sa che hai sbagliato città imbecille e pure mestiere. ma almeno sai chi è matarrese o ti è stata suggerita da qualche collega imbecille come te???? va a farti na camminata a Bari (se sai dove si trova) e vediamo se trovi sporcizia o insicurezza....

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