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mercoledì 4 maggio 2011

Codrea rientra. Gillet, Rivas e Raggi a parte


Nella giornata di oggi soliti problemi per il portiere belga Jean François Gillet. Lavoro a parte, oltre che per l'estremo difensore su cui lo Standard Liegi insiste pesantemente (c'è anche il Bruges), hanno lavorato Raggi e Rivas, con l'argentino che ha accusato un problema alla tibia, già rimediata domenica contro la Roma.
Tra le note liete di giornata il rientro in gruppo di Paul Constantin Codrea. Almiron si è allenato, ma non dovrebbe essere del match di Palermo.
Marco Fornaro

Emiliano torna a parlare: "Una settimana di tempo all'As Bari, poi agiremo. Mi scuso per l'accaduto di ieri. Il tapiro? Me lo sono meritato"


"La responsabilità se l'è presa tutta Mario D'Amelio, il segretario generale del Comune, che ha trasmesso al sistema informatico come fosse già stata approvata, la delibera con cui si autorizzava l'amministrazione a chiedere istanza di fallimento per l'AS. Bari". Alla conclusione non si è giunti, ma un importante passo avanti è stato fatto: le scuse. Così ha aperto la conferenza stampa il Sindaco di Bari, Michele Emiliano.

Si è trattato di una delibera "fuori sacco", preparata dall'Avvocatura del Comune in un momento emotivo, indispettita anche dal gesto della vendita del terreno (un terreno di Valenzano del valore di 600 mila euro venduto pochi giorni prima dall'AS. Bari), ha detto Massimo Longo, giornalista di Go.Bari che ha raccolto le dichiarazioni di Emiliano nel pomeriggio.

Il Comune, dunque, è un creditore chirografico che non ricaverebbe alcun beneficio in caso di fallimento del club, ma con tale ricatto invoca la società a pagare i dovuti contenziosi, visto che lo stadio San Nicola è utilizzato dal Bari calcio come se fosse stato di proprietà della stessa società: "Insomma - ha detto Emiliano - a far fallire il Bari non si ricava nulla. E in questo caso il Comune creditore per recuperare il credito deve sperare nella sopravvivenza del debitore e che produca nel contempo ricchezza su cui potersi avvalere".

Giannini e Pasculli sono decisi: una settimana di tempo al Bari. In caso di oltranza al tempo annunciato la delibera sarà all'ordine del giorno:
"Tra una settimana decideremo", ha concluso Michele Emiliano - "Non è facile prendere una decisione del genere perchè non si è mai visto che un Comune faccia fallire una squadra. Ma questo ricatto piscologico nei confronti di Bari deve cessare, abbiamo tentato in ogni modo di piegare questa resistenza, sostenuta dall'idea che un Comune non possa far fallire una squadra di calcio. Questa cosa oggi è improponibile".

Anche per Punta Perotti era possibile una transazione, che andò in fumo per ovvi e conosciuti motivi: "Possiamo trovare una soluzione per il Bari calcio, certo non con 300 mila euro in cambio di due milioni di debito". Presentare istanza di fallimento significa anche poter valutare l'effettiva capacità di far fronte ai debiti. Io non credo che il Bari sia decotto. Non c'è un tale stato di insolvenza. Faccio un invito pressante all'AS. Bari perchè si renda conto che i debiti del Bari sono di denaro pubblico. Non c'è sindaco per bene che possa far finta di nulla. L'avvocatura ha fatto il suo dovere, l'assessore ha fatto il suo dovere, fra una settimana questa delibera sarà di nuovo all'ordine del giorno" - ha ribadito il Sindaco.

Infine, da un giudizio a questa discussione:
"Questa discussione mi piacerebbe fosse fatta collettivamente: tra una settimana al silenzio del AS. Bari si procede col fallimento. Importante è capire l'opinione della collettività: invito il Consiglio Comunale e i Cittadini a discuterne, in quanto chiedere un fallimento è una decisione discrezionale, vi sono altre vie per recuperare i propri soldi. Sono a disposizione di chiunque per parlarne liberamente. Il segretario generale - conclude Emiliano - non deve accettare più delibere fuori sacco a meno che non siano autorizzate da me. Un fatto grave, chiedo scusa anche io. E' stato un errore di cui ci scusiamo con la città".
Ed intanto si prende un bel Tapiro d'Oro da Fabio e Mingo, chiudendo con un "Me lo sono meritato!"
Marco Fornaro
Tuttobari.com

Romero: "A Palermo vogliamo vincere, come contro la Roma. Il mio futuro? Non sono del Bari, dunque parlerò con l'Udinese sul da farsi"


Questo pomeriggio in conferenza stampa per il Bari si è presentato Jaime Gomez Romero che ha parlato, ovviamente, della sua prestazione contro la Roma. Ecco quanto riporta il sito ufficiale del club biancorosso: "Sono stato tanto tempo senza giocare, ma domenica finalmente ho ritrovato il campo e sono stato molto contento anche perchè credo che abbiamo giocato davvero una buona partita. Una gara che non avremmo meritato di perdere. Ho giocato da punta, che non è certamente la mia posizione come tutti sanno, ma mi sono trovato bene e se Mutti dovesse chiedermi nuovamente di giocare in quel ruolo gli risponderò che sono disponibile". 

Lo spagnolo ha parlato, poi, dell'assist realizzato...quello che ha propiziato il 2-1: "Io ho fatto un bel cross ma Erik (Huseklepp) ha fatto un gran bel gol di testa è riuscito a dare una buona direzione alla palla". Sabato il Bari si presenterà, secondo Romero, con giuste motivazioni in quel di Palermo: "Quella contro i rosanero è una gara che dobbiamo vincere. Lo dobbiamo fare per noi stessi, vogliamo regalarci un successo. Nessuno si aspettava questa stagione così dura, purtroppo è andata così ed ora non si può più fare nulla. A livello personale è stata una stagione difficile caratterizzata anche da tanti infortuni".

Sul futuro il ragazzo è meno chiaro, avendo nella testa tanti, troppi dubbi:"Vediamo cosa devo fare. Non sono del Bari, quindi parlerò con l'Udinese e vedremo quello che succederà".
Marco Fornaro

Questione di ruolo...

foto di calciomercato.it

L'avevamo già detto in passato, spaccando una tifoseria divisa in due: i pro-Huseklepp ed i contro. Il norvegese sempre sorridente, non crediamo abbia vissuto un mal adattamento, ma un semplice problema di ruolo. L'ex Brann, infatti, veniva, sbagliatamente (unica pecca di Mutti), utilizzato sul ruolo di esterno, per spostare Rudolf sulla linea del centravanti. Andava fatto l'esatto opposto. L'ungherese dal "piede a banana" ad impostare le azioni offensive e ad Huseklepp il compito di realizzare. La troppa distanza dalla porta non permette lui di calciare e di giocare come vorrebbe, dunque partendo dall'esterno non può finalizzare. Motivo per cui la sua casella dei gol si è riempita solo quando è stata azzeccata la sua posizione. In quel ruolo riuscirebbe a sfondare nei tre match rimasti, lievitando il prezzo del cartellino per poi essere svenduto (queste le "mosse di Angelozzi") ad un prezzo molto alto, la quale cifra è ancora oscura. Sarebbe un lusso per la B. Sarebbe...
Marco Fornaro

Padelli (ri)sfida il Palermo. Spazio a Romero


Nel lieve infortunio del portiere belga Jean François Gillet c'è un pizzico di curiosità. Rientrerebbe tra i pali l'estremo difensore Daniele Padelli che sino ad oggi ha calcato i campi della A (in questa stagione) una volta sola. Proprio con il Palermo, ove all'andata subì lo sfortunato gol di Ilicic, trequartista sloveno che, complice una deviazione, insaccò per il momentaneo vantaggio dei rosanero, rimontato poi, parzialmente, dal gol di rigore di Andrea Masiello. Dovrebbe essere riproposto Huseklepp di punta con Romero e Ghezzal ad agire alle sue spalle. L'algerino ha pienamente recuperato la forma adeguata per un match da 90 minuti o quasi. Almiron è ancora fermo e dunque tra i favoriti per un posto a centrocampo c'è sicuramente Kopunek, che ha ben figurato davanti ai tifosi biancorossi in occasione di Bari-Roma, disputatasi domenica. Infine, ballottaggio Rinaldi-Rossi con quest'ultimo in vantaggio. Glik e Rudolf saranno assenti per squalifica.
Marco Fornaro

Adesso toccherebbe a lui...


E se toccasse a lui? Michele Rinaldi non è stato ben visto da Ventura prima e da Mutti poi, che gli hanno regalato solo spiccioli in un campionato totalmente deficitario per ciò che riguarda il collettivo biancorosso. Il centrale ex Rimini è in scadenza di contratto a giugno, ma ha un opzione per ulteriori 3 anni.

Il buon Michele ha dimostrato di meritarsi spazio in una squadra che grandi certezze non possiede, soprattutto con la retrocessione matematica che dovrebbe lasciare spazio a chi ha giocato poco o niente. Poi, ci sarebbe la squalifica di Glik a spianare lui la strada. Che possa essere finalmente arrivato il suo turno?

Marco Fornaro
Tuttobari.com

Riassunto generale della farsa comunale


C'è chi acquista casa a sua insaputa (Claudio Scajola). E chi vota e approva delibere, sempre a propria insaputa (Michele Emiliano e la giunta comunale di Bari). La storia è quella della delibera sul fallimento dell'Associazione sportiva Bari, che nel pomeriggio torna in giunta. A chiederlo è stata l'amministrazione comunale, come risulta dalla delibera numero 209 del 28 aprile del 2011, pubblicata ieri sull'albo pretorio. Il titolo della delibera è: "Autorizzare la pubblica amministrazione a presentare istanza di fallimento per il Bari". Nelle tre pagine di testo l'assessore proponente, e cioè quello con la delega al contenzioso Emanuele Pasculli (Idv), spiega come il Comune abbia deciso di chiedere il fallimento della società visto che i Matarrese non versano i due milioni per la vecchia gestione dello Stadio della Vittoria, così come stabilito da tre sentenze del giudice civile. A presiedere la giunta - si legge nella delibera - c'era il sindaco Emiliano. Tutti gli assessori erano presenti, fatta eccezione di Franco Albore e Filippo Barattolo. L'approvazione è stata all'unanimità. Tra i sì, quindi, anche quello di Annabella Degennaro che - carte alla mano - ha quindi votato per il fallimento di una società che la sua famiglia era intenzionata ad acquistare.

L'assessore Pasculli difende il provvedimento: "È giustissimo, oggi lo ripresento, è l'unica strada per riavere soldi nostri". Ma Emiliano non è d'accordo, tanto che ha sconfessato l'operazione. Prima ha provato a sostenere che la delibera non esistesse. Poi è passato sulla tesi dell'approvazione inconsapevole, con la questione dell'errore informatico. In serata è arrivata poi la nota ufficiale del Comune: "La delibera risulta iscritta e approvata solo per un mero errore materiale del segretario generale. In realtà, la proposta non è stata né trattata né approvata dalla giunta. Quindi è del tutto evidente che, allo stato, l'atto integra gli estremi solo di una proposta". La delibera quindi non è una delibera. Ma una proposta. È del tutto evidente.

La prima parte del problema (giudiziaria): Vincenzo Matarrese per sfuggire al pignoramento ha venduto fittiziamente un terreno del Bari a una società di sua proprietà. La seconda parte della questione (politica): l'avvocatura e una parte della giunta sono furiosi con il sindaco Michele Emiliano che ha sconfessato la loro linea difendendo a prescindere il Bari e i Matarrese in una situazione nella quale era davvero difficili difenderli. La terza parte (politica e forse giudiziaria): il conflitto di interessi dell'assessore Annabella Degennaro che, carte alla mano, ha votato per il fallimento di una società che in quel momento il padre aveva annunciato di voler comprare. La quarta e ultima questione (comica): la giornata convulsa per cercare di mettere una pezza a colori con tanto di chiamata a raccolta dei fedelissimi per difendere il sindaco sui social network. Al di là della delibera, quello che sembra più grave nella commedia del presunto fallimento del Bari calcio chiesto dal Comune, è quello che c'è dietro la delibera.

Innanzitutto il fatto. Tre giudici hanno sostenuto che il Bari calcio e la famiglia Matarrese devono dei soldi al comune di Bari. E dunque a tutti i baresi. Due milioni di euro, non spiccioli. I Matarrese non vogliono darli. Gli uffici, com'è loro dovere, fanno di tutto per recuperarli. Arrivano - è il 6 aprile del 2011 - a pignorare un terreno di proprietà della società. E qui arriva il primo problema: quando l'avvocatura chiede la trascrizione del pignoramento si accorgono che quel terreno il 29 marzo (con trascrizione proprio il 6 aprile) non è più del Bari ma di una società terza, la Eurodiamond srl. Niente terreno, quindi. Niente soldi per il comune. Ma chi ha comprato? Lo spiega proprio l'avvocatura e l'assessore Pasculli nella delibera fantasma. "Dalla visura camerale - scrivono - risulta che la Eurodiamond è una società con socio unico la Superbeton srl e Amministratore unico il signor Vincenzo Matarrese, amministratore anche della As Bari". In sostanza per sfuggire al pignoramento Matarrese ha venduto il terreno a se stesso.

"Proprio per questo - dice l'assessore al contenzioso, Emanuele Pasculli - io troverei davvero incredibile che la delibera non passi. Effettivamente nella scorsa giunta non è stata approvata ma io oggi la riporto e sono certo che nessuno potrà votare no". Non voterà quasi certamente l'assessore Annabella Degennaro che invece risultava tra i presenti nella delibera fantasma. Il passaggio non è da poco. L'assessore si era espressa di fatto su un affare di famiglia visto che il padre (prima di sfilarsi) aveva ufficialmente annunciato di voler entrare nell'affare Bari. La Degennaro sorride e allarga le braccia. "E' stato un errore del segretario generale, dispiace a tutti. Ma davvero non l'abbiamo discussa quella delibera. E la prova che nessuno ne sapeva niente è proprio nella mia presenza".

L'assessore è molto scrupolosa nel presenziare o meno le (molte) delibere che toccano da vicino gli interessi di famiglia (i parcheggi interrati, per esempio). "Anche se mio padre si è sfilato dalla cordata per l'acquisto del Bari, per questioni di opportunità - precisa - non avrei mai partecipato a questa discussione per non alimentare sospetti". La Degennaro inoltre - come fa vedere giornalmente sulla sua bacheca di Facebook, passione che condivide con il suo sindaco - è tifosissima del Bari tanto che ieri sul suo blog ("La figlia di...", lo spiritoso e dunque intelligente titolo) ha risposto per le rime a chi aveva ipotizzato lo sfilarsi della sua famiglia dell'affare Bari con un rilanciare per avere nuovi appalti dal Comune.

bari.repubblica.it