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domenica 15 maggio 2011

Bari-Lecce 0-2, che amarezza!


Non è che ci sia molta voglia di parlare di calcio. Il Bari ha perduto partita e dignità. Un epilogo degno di un campionato indegno come quello che la società del Bari ha propinato ai suoi tifosi, quelli veri, non i delinquenti. Ce ne sono state retrocessioni in B o in C ma così goffe e ridicole facciamo fatica a ricordarle. Con un colpo solo siam tornati indietro ai tempi del Maomertini di Benevento.
La rabbia di alcuni tifosi repressi provenienti dalla curva nord l'ha fatta da protagoniosta oggi al San Nicola al punto che le attenzioni di tutti si son spostate sugli spalti piuttosto che sul terreno di gioco. Una rabbia generata da una stagione nata male e che stava finendo peggio nonostante l'out out degli ultrà in settimana verso i giocatori sfociati con le note minacce. E i tifosi repressi, incapaci di saper perdere con dignità ed onore, dopo aver sbandierato superiorità "ad minchiam" sulle bacheche di facebook e sui forum dei tifosi del Bari, non hanno saputo resistere all'affronto di una sconfitta netta per due a zero, mostrando il solito lato peggiore di persone arroganti e prive di spirito sportivo.

Daccordo. Bari non è questa, lo sappiamo tutti, Bari è un'altra, laboriosa, levantina, un po' "emilianea", ma tendenzialmente anarchica e poco rispettosa delle regole basi dell'educazione civica di cui vanta record difficilmente superabili al mondo, ma quello che abbiamo visto oggi allo stadio scredita l'immagine della città che pure, tanto faticosamente, sta guadagnando punti rispetto al passato, perchè per l'opinione pubblica è Bari, alla fine, che ne esce scornata, e non alcuni pochi imbecill. Se poi, a questo, pensiamo al nostro Sindaco in curva nord con tanto di sciarpa...
E per favore non veniteci a smentire e a coprirci di monologhi garantisti, moralistici e politicamente corretti, tipici di coloro i quali, pur di difendere una politica cittadina del centro sinistra a tutti i costi, sminuisce l'evento rendendolo solo "occasionale" perchè oggi è venuto fuori il peggio del peggio, la "summa" della vera baresità e soprattutto l'impotenza nel respingere sin dall'inizio i rivoltosi, nonostante gli elicotteri.

Non è possibile che un imbecille riesca a scavalcare con estrema facilità il separè della nord, entrare nella est, arrivare indisturbato alla cortina di ferro giallorossa e da qui tirare una bomba verso lo spicchio leccese che era lì, speranzoso di rimanere in A con un orecchio a Genova e venuto a Bari sicuramente non per questioni campanilistiche, tanto importante era la posta in gioco. Sapete quanto gliene fregava dei baresi! E meno male che c'era un cordone di stewart e di forze dell'ordine nei paraggi, oltre che gli spettatori notoriamente orbi in questi casi.
E non è possibile assistere, dopo il due a zero e dopo lo svuotamento improvviso della nord, alla migrazione indisturbata dei curvaioli fin sotto alla sud con incedere minaccioso, lato tifosi del Lecce, in segno di sfida e sicuramente non per applaudirli.

Non è possibile che questa gentaglia repressa incapace di perdere debba far quello che vuole, andare spesso a braccetto con le istituzioni, insciarpando sindaci e assessori, entrare nei campi di gioco, minacciare i giocatori con goffa violenza per poi prendersela coi tifosi del Lecce. Loro sono il campionario della contraddizione della imbecillità. Su questo tutto il mondo è daccordo. Nessuno come loro.
Non è possibile che in curva siano potute entrare 150 bombe tutte rigorosamente scoppiate come fosse capodanno senza che nessuno, all'entrata, abbia pensato di controllare i possessori visto che non si trattava di Bari - Castel di Sangro. Mentre, magari, quando noi giornalisti ci presentiamo negli stadi italiani, accreditati dai nostri giornali, ci controllano pure i capelli e le carie dei denti. No, non è possibile che questi delinquenti debbano sempre farla franca e debbano trovare la strada spianata ovunque.

Bari è stanca di queste intimidazioni, dell'assoluta mancanza del senso del senso civico di questa gentaglia che prevarica ogni cosa ponendo paletti di traverso su ogni momento di crescita cittadina. Bari vuole crescere normalmente, vuol cominciare ad essere considerata una "Bari da bere" ma non il peronincino, Bari vuol liberarsi per sempre di questa delinquenza collegata tacitamente al potere e che fa l'occhiolino ai Matarrese. Ma la cosa che fa più rabbia è assistere impotenti alle azioni di questa gentaglia che, sistematicamente, viene considerata, coccolata, spesso lusingata dalla società e sfacciatamente da certi media che li ospitano manco fossero nobel per la pace, quando invece dovrebbero mandarli in galera. Vergogna!

E che imparassero anche i giocatori del Bari, ridicoli e svuotati di ogni dignità (meno quei 4/5 che continuano a lottare come fosse la prima partita) ormai nel pieno dell'anarchia, dai loro omologhi sampdoriani che tra un pianto e un applauso, nel loro dramma, hanno apprezzato il gesto di Palombo, il loro capitano: mentre Gillet & C. sono scappati negli spogliatoi come conigli senza preoccuparsi di chiedere scusa alla tifoseria vera, quella che ha sofferto per loro. Non sarà un caso che lacrime, ai baresi, non ne siano cadute per la retrocessione.

Questa partita è un po' lo specchio del provincialismo bieco di una città autoreferenziale, parecchio chiacchierona, e sempre più periferica rispetto alla crescita. Stiamo parlando della città la cui squadra di calcio è gestita dai Matarrese, una società mediocre a tutti i livelli in cui si rispecchia fedelmente l'amministrazione, la politca e, purtroppo, la cultura.
Che si ficchino in mente questi tifosi irrequieti, visto che molti lo hanno già fatto da tempo: tra qualche mese i loro odiati cugini cercheranno di far gol al Milan mentre la loro squadra stenterà a battere il Sassuolo e forse pure il Gubbio ed anzi, tornerà a casa pure con 4 sberle da Nocera Inferiore.
Questa tifoseria è degna dei Matarrese: dunque se vogliamo ancora discutere di calcio in maniera più o meno obiettiva e dignitosa, è giunto il momento di voltar completamente pagina. Occorre sbarazzarsi dei Matarrese e dei suoi boys stipati in curva, fortunatamente pochi, ma forti. Anche la città intera dovrebbe prendere le distanze da questi pseudotifosi imbarazzanti e razzisti.

Crediamo davvero che questo sia uno dei momenti più bassi degli ultimi decenni del nostro Bari e della storia della città. E' giunto il momento di resettare tutto e ricominciare da zero, anche da un fallimento della società che, come dicevamo quando molti sostenevano il contrario, rimane, a questo punto, l'unica salvezza per il Bari.
Domani Matarrese dovrebbe pagare gli emolumenti senza se e senza ma, pena la partenza dalla B con punti di penalizzazione certa. E siccome i soldi non ci sono, Matarrese cosa fa? Decide di portare in ritiro punitivo per 7 giorni la squadra: totale circa 30.000 euro di hotel che assommati ai 20.000 di multa a causa dei botti di oggi, fanno 50 mila euro. Spalmatura, Ufficio del lavoro con la Lega calcio, o Equitalia? Francamente non sappiamo più se ridere o piangere.
"Lo stendardo biancorosso nella polvere.... amara metafora di una città senza rimorso e senza riscatto": era uno dei tanti commenti che abbiamo mutuato da facebook.

Massimo Longo

Bari-Lecce 0-2, Jeda regala ai salentini il pass per la prossima A.




2' I salentini mantengono il pallino del gioco, senza però creare nitide palle gol
4' Ci prova il Bari, che non cnretizza un calcio d'angolo dalla destra. La gare rimane molto tattica
6' Occasione per il Lecce, con Di Michele che cicca il pallone in area di rigore
7' Rimane a terra Romero che ha subito una botta alla caviglia.
8' Si rialza lo spagnolo del Bari
13 Spunto di Huseklepp che, crossa al centro dell'area, salvo trovare Gustavo pronto ad allontanare
21 Stacco di testa di Jeda, blocca Gillet
InfoI galletti sembrano intimoriti dal prendere il pallino in mano, lasciando campo al Lecce. Incontro al pallone sembra andare solo Bentivoglio,comunque controllato da Vives.
24' A terra Olivera
25' L'infortunio di Olivera sembra grave. Si alza dalla panchina Chevanton
26' Punizione di Bentivolgio che si conclude son un nulla di fatto. Il pallone viene spazzato con Huseklepp che ubriaca Fabiano, serve al centro per l'accorrente Kopunek che non ci arriva per un soffio. Prima seria occasione
29' Si rialza Romero, dopo una botta alla schiena che lo lascia out. Entrerà Alvarez.
31' fuorigioco di Di Michele.
33' Stiramento del flessore per Bertolacci. In campo Munari. Secondo cambio del match
34' rovesciata di Di Michele molto debole, con Gillet che blocca facilmente
41' uscirà Olivera che ha subito una brusca caduta. Entrerà Brivio.
42' Il Lecce inserisce Brivio per Olivera, infortunati
44' sterile possesso palla dei biancorossi
info distorsione al ginocchio destro per Olivera.
45' Discesa di Meabah che calcia con Gillet che si oppone balisticamente
4 minuti di recupero
46' occasione del Lecce. Seconda in due minuti. Splendida azione con Jeda, che su cross di Brivio, spreca.
47' pressa il Lecce ancora. Calcio d'angolo!
48' Prova l'eurogol Di Michele. La conclusione va alta di poco
Finisce la prima frazione

1' giallo per Tomovic
6' gol di Jeda!! 0-1 per il Lecce. Il brasiliano stacca si testa e realizza
9' dentro Grandolfo. Sostituisce Kopunek.
11' occasionassimo per Grandolfo. Il barese calcia ma Rosati riesce a salvare. I giocatori protestano per un presunto rigore non assegnato
Punizione per il Bari dal limite!
13' nulla di fatto sul calcio piazzato
Giallo per Parisi
15' spazio a Rivas che prende il posto di Parisi. Terzo cambio effettuato
19' altra punizione per il Bari ai danni di Alvarez. Bentivoglio sul pallone.
Nulla di fatto, ancora una volta
22' dopo una bella azione sulla fascia, un azione da flipper dei salentini che ottnegono solo un angolo
Partita a rischio sospensione per petardi
La gara riprende, ma i tifosi imperterriti lanciano petardi
32' occasione per Grandolfo. Il pallone termina a lato
34' occasione per Di Michele che in volée calcia, trovando uno splendido Gillet a respngere lui il pallone.
35'. gol di Jeda. 0-2!!! Il suo destro è stato deviato da Masiello, ed ora è veramente finita!
36' esce Di Michele, entra Coppola
Occasione per Vives. Il pallone termina sulle braccia di Gillet
4 di recupero
46' ci prova, senza risultati, Rivas!

Finisce qui. Amarezza!!!

Bari-Lecce, le formazioni ufficiali


Ecco le formazioni ufficiali di Bari-Lecce, 37esima giornata della massima serie del campionato italiano:

Bari (4-3-1-2): Gillet; A. Masiello, Belmonte, Rossi, Parisi; Kopunek, Donati, Gazzi; Bentivoglio; Huseklepp, Romero. A disposizione: Padelli, Rinaldi, Rivas, Raggi, Almiron, Grandolfo, Alvarez. All.: Mutti

Lecce (4-3-1-2): Rosati; Tomovic, Fabiano, Gustavo, Mesbah; Giacomazzi, Vives, Olivera; Bertolacci; Jeda, Di Michele.
A disp.: Benassi, Giuliatto, Brivio, Coppola, Munari, Piatti, Chevanton. All.: De Canio
Marco Fornaro

Gillet: "Vincere per tutti"


Nel pre-partita del derby, Bari-Lecce, è stato intercettato ai microfoni di Sky, il portiere belga Jean-François Gillet. L'estremo difensore, che ha recuperato da un inforrtunio alla schiena, si è così espresso: "È stata una settimana di fuoco. Noi dovevamo estraniarci da tutte queste cose e concentrarci su questa partita. Ci siamo messi in una situazione pessima. Siamo ultimi, 4 partite vinte. Dobbiamo vincere perché è comunque un derby e vincere è fondamentale. Serve la vittoria perché i tifosi non vedi o da tanto tempo la vittoria"
Marco Fornaro

Quando il rigore di Miccoli non piacque a tutti..


C'è chi, se Miccoli avesse segnato quel fantomatico rigore, sette giorni fa, avrebbe goduto come un pazzo, cugini salentini compresi. C'è chi, invece, ha preferito mantenere la calma ed è stato irritato dal gesto del leccese. Ecco un breve estratto di un articolo di dipalermo.com: "Ma perché ci dobbiamo accollare la guerra personale di Miccoli contro Bari e il Bari? Perché Miccoli continua a imporre a noi palermitani, a noi tifosi del Palermo, i suoi umori pugliesi, i suoi struggimenti sentimentali, i suoi odi et amo? Perché dobbiamo sobbarcarci un conflitto (sportivo, s'intende) coi baresi che nulla ci hanno fatto per meritarselo? Ma che c'entra quell'urlo, quel forza Lecce gridato a squarciagola alle telecamere di Sky dopo il gol? Che ce ne fotte a noi di infierire psicologicamente contro una squadra già in B e che anzi meriterebbe rispetto perché continua a giocarsi le partite con impegno e sudore? Perché il nostro centravanti, il nostro capitano senza macchia a senza paura, grida forza Lecce e non grida cose come forza Palermo, Milan stiamo arrivando, andiamo in finale, la coppa Italia sarà nostra, roba insomma più consona al suo ruolo, alla sua maglia, ai soldi che prende? Quel calcio di rigore sbagliato darebbe stato uno sberleffo inutile a una squadra già condannata, sono contento che alla fine a fare la figura del fesso sia stato lui e non il portiere avversario. Anzi, sapete che vi dico? Io quasi quasi mi metto a gufare il Lecce, così il Bari va in B in buona compagnia".

Un pizzico di pesantezza c'è, ma...quando è troppo è troppo.

Marco Fornaro

Bari-Lecce, ancora spazio a Donati, mistero Ghezzal. Dacci dentro Erik!


Qui Bari: Brutte notizie per il galletto che farà a meno di gente come Rudolf (indisponibile) e Ghezzal (non convocato). In avanti solito duo Romero-Huseklepp con Bentivoglio ad agire alle loro spalle. Per il resto, stessa formazione (eccezione fatta per Gillet) scesa in campo a Palermo.

Bari (4-3-1-2): Gillet; A. Masiello, Belmonte, Rossi, Parisi; Kopunek, Donati, Gazzi; Bentivoglio; Huseklepp, Romero.
A disp.: Padelli, Rinaldi, Rivas, Raggi, Almiron, Grandolfo, Alvarez. All.: Mutti
Squalificati: Glik (2)
Indisponibili: Rudolf, Kutuzov, Okaka, S. Masiello, Barreto, Castillo, Codrea

Qui Lecce: De Canio non ha dubbi: in campo lo stesso undici che ha umiliato il Napoli. Unica differenza rispetto a 7 giorni fa, è rappresentata nella squalifica di Corvia. Ail suo posto verrà occupato da Chevanton. Panchina anche per Munari.

Lecce (4-3-1-2): Rosati; Tomovic, Fabiano, Gustavo, Mesbah; Giacomazzi, Vives, Olivera; Bertolacci; Chevanton, Di Michele.
A disp.: Benassi, Donati, Coppola, Piatti, Grossmueller, Munari, Jeda. All.: De Canio
Squalificati: Corvia (1)
Indisponibili: Ofere, Ferrario
Marco Fornaro

Napoli, quattro motivi per la crisi


Stadio Via Del Mare, minuto 88: Chevanton infila un missile da 25 metri che manda il Napoli all'inferno. Un inferno quasi preannunciato da tempo, troppo tempo. Una squadra molto rilassata che ha, però, subito alcuni inconvenienti che ne hanno delimitato la crisi. Una crisi da cui i partenopei non riescono più ad uscire. Ecco i molteplici motivi per il quale la regina del Sud, non riesce ad esprimere il gioco spumeggiante che aveva incantato l'Italia mesi fa: 1)È palese: Mazzarri ha la testa già alla prossima stagione (non con il Napoli) da tempo e ciò durante gli allenamenti potrebbe influire molto pesantemente nella psicologia dei giocatori napoletani, che se notiamo attentamente carbura poco negli ultimi 25 minuti e fatica molto nel primo tempo. Una conseguenza di fatti che si accavalla. Il tecnico, nonostante le chiamate da molti top club, tra cui Roma e Juventus, farebbe bene a chiarire una volta per tutte la sua posizione e a concentrarsi solo ed esclusivamente sulle tre restanti partite da giocare, onde evitare il rischio che per lui il telefonino potrebbe anche non suonare più. 2)Lo diciamo da settembre: il mercato effettuato da Bigon non è stato perfetto, ne' pessimo. Un 7 è il massimo voto che ci sentiamo di dare. L'acquisto a poco prezzo di Cavani e i rifiuti a grandi squadre per il cartellino di Hamsik e Lavezzi possono essere considerate ottime operazioni se aggiunte ai vitali innesti di Sosa, Yebda e Ruiz. Ma le riserve dei big-three? Avreste mai creduto che Cavani segnasse continuamente senza mai fermarsi? O che Lavezzi corresse per 38 partite? Cristiano Lucarelli, infortuni a parte, quando è stato chiamato in causa ha risposto presente solo a voce e non sul campo. La casella dei gol non è stata mai contrassegnata dall'ex Livorno, motivo per il quale si deduce che senza il "Matador" si segna con il contagocce. 3)Lo stesso Cavani sta mostrando seri problemi all'interno del gruppo. Il voler raggiungere Di Natale sulla vetta dei cannonieri e il voler sempre segnare per lui stesso e non per il collettivo porta l'uruguaiano a non rendere come ad inizio anno. L'ansia del gol non lo aiuta e la stangata del giudice sportivo potrebbe dar nuovi problemi ad un Napoli che dovrà ora reinventare l'attacco. 4) Tutta la rosa, staff compreso, si sente in Champions da mesi e il "giocare con superficialità" è ora una costante che dovrà presto essere variata per evitare svarioni che rovinerebbero un intero campionato. Occhio Napoli, l'Europa che conta è a rischio.

Marco Fornaro

Mutti: 'Ci gioceremo il match a testa alta"


La settimana che porta al derby con il Lecce, nonchè all'ultima gara casalinga nella massima serie, ha assunto toni piuttosto caldi, al limite dell' infernalità. Nel giro di poche ore si è passato dalla risoluzione (in parte) della vicenda degli stipendi alla contestazione dei tifosi, con contestuale aggressione di qualche giocatore, nella giornata di mercoledì. Il Bari, da giovedì fino ad oggi, si è allenato a porte chiuse, per riportare quella tranquillità e quella calma, con l'aggiunta della dovuta concentrazione, per affrontare al meglio la sfida contro il Lecce. Nella conferenza stampa della vigilia, Bortolo Mutti è tornato sui fatti di mercoledì e, a tal proposito, ha dichiarato: "La contestazione è stata vissuta con grande apprensione perché è stata una contestazione abbastanza pesante, dura. Poi la stessa è rientrata. Quella di domani per la nostra tifoseria sarà una partita di una certa importanza. Da giovedì, parlando con i ragazzi, si è cercato di smussare certe situazioni e di ritornare sulle nostre priorità che sono il lavoro, la capacità di valorizzare al massimo quelle che sono le nostre ultime possibilità per onorare questa serie A con i mezzi che abbiamo. Sicuramente - aggiunge -  in questo momento con alcune defezioni e con certe situazioni rendono questa squadra in emergenza. Penso però di poter dire che lo spirito per affrontare il Lecce sarà quello giusto per affrontare la partita nel migliore dei modi".

Il tecnico biancorosso ha poi inquadrato meglio la gara di domani: "Per me sarebbe importante riuscire a centrare la vittoria al di là che vivo il derby in maniera sempre abbastanza serenamente per non trascinare certe cose oltre il limite anche se lo sento - riporta goal.com - Bisogna avere la lucidità di non andare oltre un certo tipo di esasperazione sapendo che è una partita di una certa importanza. A questo derby ci tengo molto e lo vivo professionalmente in maniera particolare perché riuscire a dare una soddisfazione ai nostri tifosi per me sarebbe molto importante. Mi auguro ci sia una risposta importante da parte dei ragazzi".

L'allenatore bergamasco ha poi lanciato un messaggio dai connotati piuttosto forti che evidenzia come, lo stesso Mutti, voglia continuare a svolgere fino in fondo il suo dovere: "C'è chi tiene alla maglia e chi no. Questi ultimi non faranno parte del gruppo". Inoltre, in merito alla formazione che scenderà in campo domani, Mutti non ha lanciato indicazioni, salvo la non convocazione di Ghezzal, escluso per motivi tecnici.

Infine il tecnico del Bari ha commentato le dichiarazioni di Zamparini, che lo vorrebbe sulla panchina del Palermo: "Ho letto ieri quanto ha dichiarato Zamparini. Mi fanno piacere le sue parole sotto l'aspetto professionale ma non più di tanto. Dobbiamo prenderla per quella che è. E' un riconoscimento che sicuramente mi ha fatto piacere".
Tuttobari.com