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martedì 5 aprile 2011

Bari-Catania info biglietti

Da oggi sono in vendita i biglietti per la gara Bari-Catania in programma domenica 10 aprile alle ore 15.00. la vendita avverrà nelle sole regioni di PUGLIA E BASILICATA CON ESCLUSIONE DEI RESIDENTI DELLA REGIONE SICILIA con restrizione di vendita a 4 biglietti a persona con documento d'identita'. I biglietti del Settore Ospiti in vendita, SOLO NELLA REGIONE SICILIA, ESCLUSIVAMENTE AI POSSESSORI DI TESSERA DEL TIFOSO, avranno un costo di €. 18,00 + €. 2,00 prev.. La vendita si chiuderà il giorno 09/04 (sabato) alle ore 19.00.

Moggi: "Il Bari non merita l'attuale posizione"

Nella trasmissione diretta da Pippo Franco, "Ieri, Moggi e domani" ,si è espresso proprio l'ex dirigente della Juventus Luiciano Moggi, che ha parlato, come consueto ogni domenica, della situazione delle venti squadre di A. L'esperto dirigente ha parlato della lotta salvezza, evidenziando le sfortune del Bari in questa stagione: "Il Parma sconfitto in casa, da un Bari che ha dimostrato di non meritare una classifica così brutta, è stato risucchiato nella lotta per non retrocedere. Con l'esonero di Marino sarà importante ora ricompattare l'ambiente, anche perché Brescia e Cesena hanno dimostrato che ci credono ancora e non si danno mai per vinte". Marco Fornaro Tuttobari.com

Morrone:" Con Rossi tutto chiarito"

 tuttobari.com presenta:
Stefano Morrone, capitano del Parma, ha voluto chiarire la situazione venutasi a creare domenica scorsa, dopo la sconfitta con il Barinel sottopassaggio del Tardini che conduce agli spogliatoi attraverso il sito ufficiale crociato, al quale ha confidato anche di essersi già chiarito con Marco Rossi, parmigiano di nascita e di proprietà del Parma: "Sono molto dispiaciuto per quel che ho sentito dire in questi giorni. Dopo una sconfitta tanto cocente come è stata per noi quella con il Bari può capitare che la caricaagonistica e la stanchezza abbiano il sopravvento. A pochi secondi dal fischio finale insieme ai giocatori avversari si salgono gomito a gomito le scale che portano agli spogliatoi e basta una parola di troppo per accendere una discussione, anche animata. Perchè di questo si è trattato. Una parola di troppo. Nessun far west negli spogliatoi o rissa con Marco Rossi, nessuna scena terribile o che non sia mai stata vista in un dopo partita in altri stadi. Sono cose che possono succedere a fine gara quando, appena usciti sconfitti dal campo, ci si trova a così stretto contatto con la squadra avversaria. Lunedì mattina ho chiamato Rossi e ci siamo chiariti. Ci tenevo a queste precisazioni perchè sto passando per un violento, per un tipo di persona in cui non mi riconosco e perchè non voglio che a rimetterci sia l'immagine del Parma. Da capitano sento il peso e la tristezza di non aver saputo regalare una vittoria ai tifosi, alla città, al presidente Ghirardi. A tutti i bambini e ai ragazzi venuti al Tardini per sostenerci. La delusione è stata grande per tutti loro ma anche per me e penso che questo stato d'animo abbia influito non poco, per quel che mi riguarda, sull'immediato dopo-partita". 

Nuovi stop in casa Bari. Fermi Almiron e Castillo



Durante il primo allenamento della settimana, nel pomeriggio, si è fermato Sergio Almiron: dolenzia alla schiena. Dovrebbe essere uninfortunio di lieve entità, ma solo domani si potrà stabilire se il centrocampista argentino sarà in grado di rientrare nei ranghi, in vista della sfida con il Catania.
Oltre a Barreto S. Masiello,rispettivamente in cura a Udine e a Bologna, hanno marcato visitaKutuzov e Castillo. Quest’ultimo, afflitto da una tendinosi rotulea, domani verrà visitato a Pavia dal prof. Benazzo. Al momento non si esclude la possibilità di un intervento chirurgico.
gazzetta.it

Gillet: " A Bari sto bene"


Questo pomeriggio, prima dell'inizio dell'allenamento, ha parlare in sala stampa si è presentato il capitano della squadra biancorossa, Jean Francois Gillet. Il portiere belga, migliore in campo nella gara vinta a Parma, si è soffermato sul discorso salvezza. Ecco quanto evidenziato da goal.com: "E' buono che la squadra sia ancora sul pezzo, nel senso che non molla, lavora con serietà e con voglia di far bene la domenica. La fiammella è poca però dobbiamo tenerla accesa fino a quando si può. Se si vuole coltivare questa fiammella si deve vincere per forza, soprattutto in casa dove è una vita che non vinciamo. Per questo occorrerà fare una serie di risultati importanti".
Gillet ha voluto chiarire con i giornalisti anche il suo futuro. "Non voglio parlare del mio futuro adesso, non esiste. Si è parlato parlato tanto del mio futuro quando ero in Nazionale. Ripeto, adesso è troppo presto per parlarne. Mancano ancora due mesi di campionato e quelle squadre sono impegnate nei play-off. Io sto molto bene a Bari, la mia vita sarà qua, non l'ho mai negato. Parlare di futuro adesso non mi sembra il caso. Dopo un campionato negativo come il nostro cambiano sicuramente tante cose. Adesso siamo ancora in corsa per la salvezza e se non dovessimo raggiungerla questo fatto comporterà per la società tanti cambiamenti perché la serie A è un conto, la serie B un altro. Bisognerà valutare tutte le cose con calma e vedere, poi, come sarà la situazione. Sinceramente adesso non mi sono fatto un'idea ben precisa e penso solo a far bene ora".
"In serie B abbiamo fatto tanti campionati mediocri - ha detto ancora Gillet - Lì non ti calcola nessuno, quando, invece, giochi in serie A a certi livelli e inizi a giocare anche a livelli internazionali cresce la voglia di andar via. Ognuno di noi è ambizioso, ognuno di noi ha voglia di raggiungere il massimo perché la nostra carriera è breve. raggiungere un punto importante nella tua carriera sarebbe anche bello. E' inutile nascondersi. Parlarne, però, adesso è presto. A me piace sempre parlare di fatti concreti, ora stiamo parlando di fantacalcio perché non c'è niente di concreto".
Andrea Dipalo
tuttobari.com

Champions League, servizio completo


Ritorna la Champions League. Delle italiane, in campo ci è rimasta solo l'Inter, che affronterà lo Schalke 04 per un match tutto sommato abbordabile per i nerazzurri di Leonardo. Nel calcio, però, nulla è scontato. Con l'attuale terzo posto in campionato e la stracittadina persa in malo modo, la Coppa dalle grandi orecchie è l'obiettivo primario per la compagine milanese. Ripetersi, dopo il trionfo della scorsa stagione, è difficile, ma non impossibile per una squadra dal blasone internazionale come quella nerazzurra.
Sfida più equilibrata tra Tottenham-Real Madrid, con questi ultimi che si presentano all'appuntamento europeo dopo la sconfitte in campionato (0-1 con il Gijon) che non poche polemiche ha sollevato in Spagna.
Domani il Barcellona affronterà gli ucraini dello Shaktar, per una match che vede la squadra di Messi nettamente favorita al passaggio del turno. Sfida delle sfide, invece, tra Chelsea Manchester United.
Marco Fornaro

Juventus, Baines libera Clichy?

http://www.sportsbook24.net/?action=read&idnotizia=24716
Gael Clichy (25) potrebbe essere il prossimo terzino della Juventus, dopo due anni di ripetuti corteggiamenti da parte dei bianconeri. Il terzino non vuole rinnovare il contratto che lo lega all'Arsenal, che sembra rassegnato a lasciarlo partire. Leighton Baines potrebbe essere il suo sostituto all'Arsenal e per i bianconeri sembra essersi creato il momento propizio per dar via ad un assalto che cancellerebbele le lacune mostrate in quel reparto e che a basso costo non farebbe rimpiangere Bastos.

Non è crudo, è di Parma

© foto di Federico De Luca
"Non è crudo, è di Parma". Rifacendosi allo slogan della famosa pubblicità sul prosciutto parmense, possiamo rielaborare quanto successo ieri al "Tardini". Padroni di casa svogliati e sicuri dei propri mezzi. Sicuri anche di un Bari, fanalino di coda, pronto a farsi "affettare" dagli dei del prosciutto. 

Un Bari, al contrario, cinico e determinato. La squadra di mister Mutti, alla prima mezza occasione, buca la porta di Mirante con una staffilata alla vecchia maniera di Alessandro Parisi. A quel punto la disposizione del , però, diventa piuttosto disordinata tatticamente parlando. Dopo una serie di cambi, il centravanti diventa Alvarez, che prova qualche guizzo, purtroppo mal riuscito. Il centrocampo assume funzione di muraglia cinese con marcature severe, prevalentemente a uomo. L'ingresso di Glik al posto di Rudolf, rinforza la difesa che cerca, invana, di resistere agli attacchi del Parma, che al 76esimo sprecano con Bojinov, facendo tirare un sospiro di sollievo ai 200 baresi accorsi in Romagna. Bentivoglio cerca di trasmettere voglia ai compagni senza riuscirci del tutto. Come contro il Chievo, il compito di trascinatore è il suo. Ma come al solito, a cancellare le illusioni dei supporters pugliesi, arriva il pareggio segnato da Amauri.

Ed è qui che si vede lo spirito giusto. Quello spirito battagliero assente ingiustificato da troppo tempo, che ha permesso ad Alvarez di buttare dentro il pallone che vale la quarta vittoria in campionato. La rissa di fine partita, poi, è li a dimostrare che il Bari ha cotto abbastanza i romagnoli, perché... "Non è crudo...è di Parma".

A tu per tu con Bob Cappelli, ex compagno di banco di Antonio Cassano

Antonio Cassano
© foto di Roberto Gabriele
Il Bari non vive certamente giorni felici, sotto tutti i punti di vista. Dai risultati ai problemi societari, questo è davvero un periodo con pochi sorrisi un casa biancorossa. Una squadra, una città, in lutto da mesi per una retrocessione annunciata da tempo. A nulla è servito il cordoglio, il dispiacere espresso da tanti ex del galletto, come Antonio Cassano, incontrato e sfidato meno di un mese fa in quel di San Siro. Il Pibe de Bari Vecchia, nonostante il gol che non permise al Bari di raggiungere la vittoria, si mostrò incredulo e dispiaciuto per la situazione dei biancorossi. Un giocatore, una bandiera mai dimenticata dalle parti del capoluogo pugliese, che ne ricorda le gesta e i capolavori in campo.

Per rivivere un po di quel magnifico campione che è Antonio Cassano, la redazione di TuttoBari.com ha voluto dare voce a Bob Cappelli, ex compagno di scuola del numero novantanove rossonero. Aneddoti, curiosità e ricordi, racchiusi in questa intervista.

Salve Bob. Come in pochi sapranno, sei stato compagno di banco di Cassano durante il percorso delle scuole medie. Quali emozione provi ora che vedi il tuo ex compagno calcare i grandi palcoscenici della serie A? "Le emozioni? Molte, la vita riserva sempre delle sorprese. Chi lo avrebbe mai immaginato che un ragazzo semplice, senza molte pretese, potesse diventare un grande campione nel mondo del calcio. Mi ricordo benissimo il primo giorno che lo incontrai, era in prima media, lui era ripetente; stava seduto sul primo banco solo, intimidito ed annoiato con questi capelli arruffati e biondi e con la sua classica tuta sportiva. Nessuno sapeva chi fosse e che facesse. Ricordo che per una settimana non parlò con nessuno dopodiché esplose in tutta la sua cassanità. Parlava sempre di calcio e vedeva con ammirazione la figurina di Francesco Totti come se già prevedesse in futuro di giocarci insieme. Voleva essere sempre il protagonista nel bene o nel male, ma fondamentalmente era una persona buona. Ricordo che l'ora di educazione fisica per lui era una valvola di sfogo e si divertiva con il pallone di pallavolo a dribblarci tutti. Non scorderò mai i palleggi con un arancio caduto da un balcone...si vedeva già che era un fuoriclasse".

Raccontaci qualche aneddoto della vostra amicizia... "Io ero legato a lui anche perchè percepivo che nell'ambiente scolastico era considerato da alcuni un reietto della società ed era emarginato. Lui esprimeva il suo affetto in mille modi con risate o con mazzate, era il suo modo di fare. Era difficile che qualche amichetto lo invitasse a qualche festa di compleanno, tranne una volta che lo andai a prendere con mio padre da Bari vecchia e ricordo che ci vedeva con ammirazione e il giorno dopo raccontava a tutti che papà aveva una macchina bellissima (una fiat croma scassata), il fatto curioso è che ora, lui ha un paio di Ferrari. Organizzavamo anche alcune partitelle con i compagni di classe, lui veniva di nascosto poiché la società gli proibiva di giocare. Ricordo che un giorno venne con il completo del Cesena, però gli stava meglio quello biancorosso. Un giorno sentii una professoressa che si lamentava di Cassano e che aveva parlato con il suo allenatore (Tavarilli). L'insegnante disse a Tavarilli: "Ma questo ragazzo non sa fare nulla, non sa parlare..cosa farà nella vita?" Tavarilli rispose:"Signora non si preoccupi, Antonio diventerà uno dei calciatori più forti del mondo". Comunque di curiosità di quel periodo c'è ne sono tante; ora vi dico una cosa carina che non ha scritto nel libro... noi facevamo la gara di note. Cosa vuol dire? Ogni nota era un punto e in base alla classifica determinavamo chi aveva vinto il campionato e i vari posti per la Champions e la Uefa...Cassano vinceva sempre lo scudetto con circa 60 punti, io ero sempre in zona Champions a quota 50".

Conoscendolo, pensi potrebbe tornare a Bari nella fase conclusiva della sua carriera? "Secondo me no. Lo dico perché penso che non ami molto l'As Bari dal punto di vista societario, io credo che sia sentito sfruttato da loro. Poi mai dire mai".

Stai per diventare agente di calcio, credi che a Bari ci siano talenti che possano far strada? "Si è vero, presto farò l'esame. Penso che sia uno sbocco interessante dal punto di vista lavorativo. Credo che a Bari ci siano talenti nascosti in ogni angolo di strada. Bari mi ricorda Rio de Janeiro, un posto che conosco benissimo, dove ho anche vissuto per un pò di tempo. Sono due città simili dove il calcio scorre nelle vene. È facilissimo vedere bambini che giocano ore e ore per strada. Comunque nella primavera del Bari ci sono ragazzi interessanti, uno su tutti Francesco Grandolfo, attaccante classe 1992, piede sinistro con un valore di mercato di 50.000 euro circa; sentiremo parlare di lui in tempi brevi".

 Come vedi il calcio barese? "Non lo vedo, mancano idee e progetti volti a valorizzare la più grande passione del popolo barese, come tutte le cose si può e si deve fare di più. D'altronde se la massima espressione del calcio barese (As Bari), che dovrebbe essere da esempio è gestita male senza cambi generazionali e soprattutto senza meritocrazia, come possiamo pretendere che le società minori possano acquisire il giusto know own per poter far meglio. Per me dovremmo creare scuole di formazione sul territorio per poter formare non solo bravi calciatori ma soprattutto bravi dirigenti. Bisogna seguire l'esempio del Real Madrid, infatti, è l'unica società sportiva professionistica al mondo ad istituire un corso di studi universitari post-laurea. Per informazione, nel 2006, presso l'Universidad Europea de Madrid è stata creata la Escuela de Estudios Universitarios Real Madrid, prima scuola di specializzazione sullo sport, la sua gestione, la comunicazione e la salute. Prendiamo esempio dai migliori".

Cosa credi manca al Bari per sviluppare un settore giovanile concreto? "Mancano le strutture, l'organizzazione e la voglia di poter sviluppare un progetto reale e concreto. Giorgio Perinetti voleva puntare su questo. Poi abbiamo visto che fine fanno le persone con idee e ambizioni in questa città. E' pieno di giovani promesse in giro, bisogna saper rischiare e investire sui giovani. Il Bari dovrebbe prendere esempio dalla Cantera del Barcellona. Basta fare solo alcuni nomi tra cui Carrasco, Ramon Maria Caldera, Xavi, Fàbregas, Puyol, Iniesta e Messi. Per non parlare poi delle plusvalenze che si possono ottenere puntando sulle giovani promesse. Ma questo è un problema tutto italiano...in nazionale si pensa ancora a Del Piero e a Totti.
Per carità grandi campioni, però basta."

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