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martedì 31 maggio 2011

Ag.Almiron: "In Puglia si trova bene, può restare"


Un futuro incerto per colui, che da leader è diventato mirino dei tifosi biancorossi. Stiamo commentando l'analogia di Sergio Bernardo Almiron, il quale procuratore, Vagheggi, si è espresso a calciomercato.it: “Prima di tutto è necessario capire come si risolverà la compartecipazione tra i due club. Sergio non avrebbe problemi a restare al Bari anche in Serie B, perchè in Puglia si è trovato davvero bene. Ho registrato anche l’interessamento di Parma, Napoli e Catania ma al momento non c’è ancora nulla di concreto, se non semplici sondaggi. Restiamo aperti ad ogni eventualità”.
Intanto, ore quanto concerne il mercato, Kutuzov è richiesto dal Barletta e Nacho Castillo dal Pisa.
Marco Fornaro

Giornalisti come prostitute?

Howard Cosell, il giornalista sportivo americano, più famoso degli anni '80, sosteneva, a ragione, che: "Esistono due mestieri che si possono fare con poca esperienza: uno è la prostituzione, l'altro è il giornalismo sportivo. Troppo spesso diventano la stessa cosa''. Parole sante, le sue. Aveva ragione Cosell. In effetti il giornalismo sportivo oggi è in mano a dei dilettanti allo sbaraglio, senza cultura ed esperienza. Da qualche tempo a questa parte è stata inventata la figura del "giornalista tifoso'', non prevista dalla carta dei diritti doveri del giornalista sportivo. Tutto ciò è sufficiente per dimostrare come siano impunemente violati i valori dell'etica e della deontologia professionale, diventati oramai degli optional. Sbagliatissimo!
Nel momento in cui il giornalista dimentica i propri diritti e doveri e assurge al ruolo di tifoso, diventa rischioso per la testata a cui lavora e pericoloso per la società civile. Ma se una testa permette a un siffatto giornalista di poter violare le linee guida della professione, allora significa che qui siamo al grottesto, ad una sorta di "Corrida''. Sorprende come mai, di fronte a tali gravi violazioni, gli organismi competenti, su tutti l'Ordine dei giornalisti, non intervengano, facciano finta di non vedere e di non sentire.
Su facebook è partita una iniziativa spontanea da parte di gruppi di persone, definite "cani sciolti'', che vorrebbero organizzare una contestazione (udite! udite!) "seria e pacifica'', contro il presidente del Bari calcio, Vincenzo Matarrese. A questa iniziativa sono stati invitati alcuni giornalisti a darne risalto. Prima osservazione: chi è l'organizzatore della manifestazione? (Pseudo)tifosi. A quale gruppo appartengono? Nessuno. Si tratta dei requisiti minimi per poter scrivere un articolo da parte di un giornalista. Già in passato sono state organizzate manifestazioni del genere, a cui poi hanno partecipato solo poche persone.
Ho visto che c'è stato qualcuno che ha dato risalto all'iniziativa usando dei termini, a mio avviso, impropri, quasi volesse incitare i "cani sciolti'' alla violenza. Addirittura, nel suo resoconto parla di 35 anni di "oligarchia'', insomma una sorta di dittatura da parte dei Matarrese. Probabilmente, egli confonde il ruolo di una società di calcio, privata, con quello di un capo di Stato, pubblico. E' come mettere sullo stesso piano Matarrese e Gheddafi. E' semplicemente assurdo, anacronistico. La verità è che, come al solito, qualcuno predica bene e razzola male: si predica la non violenza fuori e dentro gli stadi e poi la si incita con articoli a dir poco provocatori oltre che offensivi verso una persona onesta che ha un'unica colpa: quella di aver garantito per 35 anni il calcio professionistico in una città, come Bari, sporca, puzzolente, degradata e insicura. Senza che sia riuscita, in tutti questi anni, a trovare un'alternativa ai Matarrese.
Leonardo Gaudio

Il Barletta punta in grande: Kutuzov e Bremec nel mirino

A gennaio somo arrivati membri, nuovi, della squadra che hanno aiutato il Barletta a giungere alla tanto ambita salvezza nella Prima Divisione. Il club pugliese, però, punterà ancora più in grande ed ha inserito due giocatori di categoria (forse anche qualcosa di più) sul taccuino del direttore sportivo, Castagnini. Il primo è quello dell'estremo difensore del Taranto, Nicholas Bremec. Il

trentaquattrenne è molto incerto sul suo futuro e deve prima fare le sue accurate decisioni su un futuro ancora in stand-by. L'altro nome è quello del centravanti del Bari, Vitalij Kutuzov.. Il nazionale bielorusso viene da una stagione travagliata di infortuni e potrebbe cercare di rilanciarsi in un club che punta alla tanto ambita serie Bwin. Anche qui ci sono tanti dubbi, poiché Kutuzov potrebbe diventare il perno dell'attacco biancorosso il prossimo anno.
Marco Fornaro

Milan, si cerca Klose


Non ha vissuto una stagione da protagonista e l'ipotesi che cambi aria si fa sempre più insidiosa. Stiamo parlando dell'imminente addio tra il Bayern Monaco e Miroslav Klose (33), centravanti tedesco di origini polacche che potrebbe accasarsi a Milano, sponda rossonera. Questi ultimi, infatti, devono tener conto che Inzaghi non potrà rientrare lucido come un tempo e che Ibrahimovic non può disputare tutte le partite. L'identikit di Klose sembra, dunque, quello perfetto per completare una rosa già di per se ottima, ma bisognosa di un uomo che sappia segnare sempre, quando chiamato in causa. Specie in Europa, oggetto del desiderio del Milan. Ma occhio alla concorrenza della Lazio, sempre più insidiosa nelle ultime ore. Sarà battaglia, anche nel mercato.

Marco Fornaro
Sportsbook24.net

Napoli, De Laurentiis su Lamela

Erik Lamela (19) è il nuovo obiettivo di Aurelio De Leaurentiis. Il presidente del Napoli si è innamorato del nuovo gioiellino del River Plate e vorrebbe portarlo in Italia per la prossima Champions League. Il centrocampista argentino è nei desideri di motli club europei di massima importanza, tra i quali ricordiamo anche il Milan e la Roma, che ci avevano già provato ma non ci erano riusciti. Sembra che, invece, il Napoli abbia sferrato il colpo decisivo e il ds partenopeo sia già stato avvistato in Argentina. Il costo del giocatore si aggira intorno ai 20 milioni di euro.
Gennaro Curri
Sportsbook24.net

lunedì 30 maggio 2011

Donati: "Vorrei tornare a Bergamo"


Era uno di quelli che era dato per permanente con la casacca biancorossa e che ora, ai microfoni di tmw, mostra tutta la sua volontà di tornare nella sua seconda casa. Stiamo parlando di Massimo Donati, mediano del galletto, prossimo ad affrontare gli inferi della cadetteria: "Bergamo e la maglia dell'Atalanta, per me - spiega il centrocampista del Bari - sono rispettivamente una seconda famiglia e una seconda pelle. Ho sempre detto che voglio tornare e spero un giorno di poter realizzare questa mia volontà. Ma bisogna vedere se anche i dirigenti nerazzurri vogliono questo".
Marco Fornaro

Garzelli: "Non possiamo programmare, ancora"


Tante le difficoltà susseguitesi con il passare dei giorni per il povero galletto, che ha visto parlare, oggi, il direttore generale Claudio Garzelli:"Al momento la situazione è in divenire.,Abbiamo superato -riporta orgoglio barese.it- lo scoglio irto dei pagamenti degli stipendi, propedeutico all'iscrizione al campionato,ora siamo piu' tranquilli.C'è pero' da dire che al momento la società non è in grado di fare nessuna programmazione,non c'è la liquidità per farlo.Puntiamo fortemente sulle cessioni dei giocatori per poter monetizzare il piu' possibile,anche se la maggior parte degli introiti verranno riversati per onorare altri pagamenti in sospeso!"

Come ben noto ultimamente, i membri biancorossi rimangono in trincea, non sbottonandosi più di tanto sulla questione legata alla società:"I Matarrese sono in silenzio perchè ci sono delle situazioni ancora da definire.Potrebbe esserci l'ingresso di nuovi imprenditori e stiamo valutando anche la loro situazione economica"
Ma, dopo tutti i soldi incentivati dal merchandising, diritti tv, marchio etc, perché cotajti problemi? Ecco la giustificazione di Garzelli:"Negli ultimi due anni ci sono stati investimenti importanti, sin dalla promozione in serie A.Dobbiamo anche dire che,anche nelle difficoltà, i Matarrese hanno comunque garantito la sopravvivenza al club!"
Marco Fornaro

Tutto tace...

Sono in molti a chiedermi se ci sono novità sul futuro del Bari. Al momento non ve ne sono. Stasera il ds Guido Angelozzi rientra dall'Inghilterra dove ha assistito alla finale di Champions League e soprattutto ha avuto contatti con alcune società anglosassoni, tra cui il Celtic Glasgow,

per la cessione di Erik Huseklepp, l'attaccante norveggese arrivato a gennaio a Bari. Per il resto si brancola nel buio più totale. Un po' a causa di sopravvenute e momentanee difficiltà economiche e poi perchè il presidente Vincenzo Matarrese, non ha ancora metabolizzato la imprevista e inaspettata retrocessione in serie B, dopo appena due anni di permanenza in serie A.
Al ds Angelozzi è stato dato il compito di vendere quanti più giocatori possibili, prima per fare cassa e abbassare il tetto ingaggi, secondo per mandare altrove quei calciatori che in qualche modo non hanno dato quanto ci si aspettava. I cosiddetti pezzi pregiati del mercato dell'as Bari sono Andrea Masiello, Vitor Barreto, Alessandro Gazzi, Jean Francois Gillet, Almiron, Emanuele Rivas, Ghezzal; poi ci sarebbero i vari Castillo, Kutuzov, Salvatore Masiello i quali si sono visti davvero poco, a causa di gravi infortuni.
Solo dopo aver fatto cassa e aver ceduto questi giocatori, si potrà passare alla fase due: cioè alla nomina del nuovo allenatore. Per questo ruolo si sono fatti tanti nomi. Per la verità i miei preferiti sono Auteri, della Nocerina, neo promossa in serie B, e Aglietti, dell'Empoli. Ci sarebbe poi anche Dal Canto, del Padova, e Di Francesco, del Pescara. Tutti allenatori emergenti, che hanno dimostrato di avere idee nuove, di attuare un calcio totale e, soprattutto, di saper lanciare i giovani, di cui il calcio italiano ha tanto bisogno.
Dopo aver scelto il nuovo allenatore, si passerà alla programmazione per la prossima stagione.
Sul fronte societario, anche qui, non vi sono novità di rilievo circa la possibilità di costituire una nuova cordata. La trattativa con gli imprenditori Ladisa e Guastamacchia, i quali hanno fatto richiesta di acquisto di alcune quote societarie, al momento, è in standby.

Un caro saluto a tutti

Un caro saluto a Marco e a tutti i fruitori di questo blog. Ho deciso di iscrivermi per poter dare il mio contributo alla discussione sul calcio, ed in particolare sulle problematiche dell'as Bari. Mi presento: sono Leonardo Gaudio, sono un giornalista sportivo e scrivo per Tuttosport.
Il mio obiettivo primario, però, è quello di riuscire ad inculcare nei tifosi una cultura sportiva, di cui sono fortemente carenti. Impresa difficilissima, impossibile? Io ci provo. Sono fermamente convinto che non si può esultare quando si vince e deprimersi quando si perde. Nella vita come nello sport è importante essere pronti ad accettare sia la vittoria, sia la sconfitta.
E' assurdo pensare che, dopo essere stati artefici di violenze e di distruzioni, oggi dobbiamo essere noi a imparare dagli hoolingans come ci si comporta all'interno di uno stadio. Allo stadio un tifoso deve andarci con uno spirito festoso, gioioso e non di guerriglia, come è accaduto a Bari nell'ultimo derby con il Lecce. Insisto: la partita allo stadio deve essere un momento di festa, di divertimento, anche nella sconfitta.
Vi racconto un aneddoto: quando nel 2006 ho partecipato alla maratona di New York, insieme con un amico ho assistito al Madison S. Garden, alla partita di Basket Nba tra Il New York e il Washington. Nonostante i padroni di casa avessero perso e di parecchio, ho visto i propri sostenitori uscire ridendo e cantando dal Madison S. G. E' possibile assistere, dopo una sconfitta, a scene come quelle anche dopo una partita di calcio? Io dico di sì. La ricetta è molto semplice: basta una dose di buon senso amalgamata con un'altra di civiltà.
Buona lettura a tutti!
Leonardo Gaudio

Chi sbaglia paga. O almeno dovrebbe...


Le scuse da parte loro non arrivano e probabilmente non arriveranno mai. Perché loro delle bandiere, dell'Unione di squadra e del bene dei supporters non se ne importano nulla! Oltre che a raffigurare i giocatori del Bari 2010/2011 questa affermazione rispecchia quello che oggi, nostro malgrado, è diventato il gioco che, con tutti gli imbrogli e le disgrazie accadute, seguiamo con più frequenza: il calcio. Quello di cui si ciba una piazza che ogni giorno toglieva ore al lavoro per sapere news sulla sua squadra, retrocessa mentalmente da ottobre. O che ogni santissima domenica al posto di dedicare tempo alle rispettive famiglie, decidono di star vicini, anche se da casa, ai loro, oramai, "ex" beniamini. E non solo durante i 90 minuti. Dal prepartita alla gara, sino al consueto e fatidico post-partita. Una quartina di ore che fa infuriare anche le mogli, per le quali l'attenzione si riduce allo 0. E i tifosi hanno vissuto tutto questo: 6 giorni dopo il lavoro si cerca di rilassarsi ed invece ci si rovina anche la Domenica. Per cosa? Per coloro che, sopravvalutati, hanno preso in giro una piazza costituita da pane e calcio. Tanti sacrifici per non ricevere nemmeno un semplice "scusate". Da nessuno. E questo è ignobile! Perché mentre loro, in maggioranza, abbandoneranno la barca che gli ha lanciati nel grande calcio per calcare ancora i terreni di A, noi, con chi ci seguirà, staremo in cadetteria, senza sapere quando e sè ne usciremo in breve tempo. Ma in fin dei conti, la colpa non è solo la loro. Ricordiamo lo scadente staff medico dell'As Bari che ha portato alle varie ricadute di Ghezzal, Castillo, Raggi, Kutuzov e, con tutta probabilità, di Barreto. Per non parlare del malanno inesistente di Almiron. Perché non è stato visto? Sul banco degli imputati, ora, ci devono finire anche loro, come giusto che sia. Ed allora, se la gente vuole spiegazioni a chi le deve chiedere, dato che è ingiusto che coloro che hanno mal curato la situazione debbano starsene con le mani in mano protetti da chiunque? Ed allora proponiamo, come in pochi hanno fatto, una semplice conferenza stampa da far tenere a loro, responsabili almeno dell'70%. Almeno...
Facile mandare i giocatori a prendersi le loro, comunque meritate, contestazioni. Ma occhio a non dare addosso solo a loro. Perché i colpevoli sono anche altri.
E il presidente? Oh carissimo presidente... Dimenticavamo proprio te...Perché viene a rilasciare dichiarazioni ai media solo ed esclusivamente quando le sparano bombe sotto casa (giusto che lo faccia), ma non lo fa mai quando deve giustificare le contestazioni o una retrocessione paradossale?
Tanti quesiti cui, ahinoi, causa comportamenti di alcune date persone, non avremo mai e poi mai alcuna risposta.
Giocatori, Staff medico e Presidente. Tre anelli che non si vogliono incastrare nelle fradicie e stanche dita dei tifosi baresi. Chi sbaglia paga, dice un proverbio. Eppure, loro non pagano mai...
Marco Fornaro

domenica 29 maggio 2011

Papadopulo: "Potevo allenare il Bari"


14 giorni e via. È stata l'esperienza di Giuseppe Papadopulo in quel di Torino. Ecco le dichiarazioni del tecnico a Radio Sportiva: "Io sono arrivato a Torino e non sono riuscito neanche ad aprire le valigie. Mi spiace perchè ho perso delle opportunità precedenti secondo cui sarei potuto andare ad allenare società di Serie A come Bari e Sampdoria".
Marco Fornaro

sabato 28 maggio 2011

Fiorentina, solo dettagli per Jonathan


Due anni ad inseguirlo ed ora è fatta, quasi. Mancano pochi piccoli dettagli e il giovane centrocampista del Santos, neo-campione del Paulistao, Jonathan (25) vestirà la casacca della Fiorentina. Il brasiliano fa del dribbling e della velocità il suo credo calcistico. Caratteristiche che in Italia si possono rivelare abbastanza interessanti. Saranno però, ben 6 i milioni da sborsare al club dell'America Latina per avere l'intero cartellino dell'asso brasiliano. Ed intanto verso Udine si dirige Lorenzo De Silvestri, su cui forte è anche l'interesse della Juventus. Il club viola si incontrerà a breve con quello friulano, oltre che per il terzino destro, anche per Gaetano D'Agostino, con cui c'è da risolvere la comproprietà.

Marco Fornaro
Sportsbook24.net

Udinese, Zapata verso la Spagna


Cristian Zapata (25) è ad un passo dal Villareal. A dirlo è Gianluca Di Marzio sul suo sito ufficiale. Il difensore colombiano, scoperto dai friulani, avrebbe voglia di cambiare aria e la pista spagnola è, al momento, la più propizia. Un'avventura che dunque, starebbe per giungere al culmine, dopo tante soddisfazioni personali per giocatore e società. Nel caso l'operazione andasse in porto, Udinese e Zapata, destino permettendo, potrebbero incontrarsi di nuovo, ad agosto. Si, proprio in vista dei preliminari di Champions League che coinvolgeranno i due club. La ruota gira, anche nel calcio.

Marco Fornaro
Sportsbook24.net

Milan, blitz per Aquilani


Andrea Pirlo è partito da Milanello e i rossoneri hanno urgente bisogno di trovare un adeguato sostituto al Campione del Mondo 2006. Un uomo in grado di impostare dalla mediana in su. Alberto Aquilani (26), quest'anno in forza alla Juventus, sembra al momento il favorito per l'approdo in rossonero. Il club piemontese non riscatterà l'ex centrocampista della Roma ed il Liverpool potrebbe lasciarlo partire per una cifra intorno alla decina di milioni. 

Marco Fornaro

venerdì 27 maggio 2011

Tutti in fila per Gazzi


Insieme a Gillet è uno degli unici ad aver disputato una stagione su degli standard ottimali. Stiamo parlando di Alessandro Gazzi, centrocampista del galletto neo-retrocesso in B. Atalanta, Cagliari, Catania, Chievo, Genoa, Lazio e Siena, sono le squadre che vorrebbero acquisire il mediano, prossimo partente dall'Adriatico.
Marco Fornaro

Ritorno transitorio per Okaka


Un brutto infortunio lo ha tenuto fuori dal campo per la fine della stagione. Tuttavia l'esperienza di Stefano Okaka Chuka (22) in maglia biancorossa è da definirsi parzialmente fallimentare. Dopo un buon inizio (gol a Lecce e Cagliari) la punta ha subito un brusco calo che ne ha limitato le prestazioni, sempre al di sotto della sufficienza. Ora, tornerà a Roma dove cercherà una sistemazione nuova. Su di lui gli occhi del Chievo e delle neo-promosse Siena ed Atalanta.

Marco Fornaro
Sportsbook24.net

Ed ora nasce il caso-Huseklepp. Una vergogna internazionale


Nella vergogna più totale. È il posto dove Bari è finita in questa stagione. E non solo per i pessimi risultati sportivi ottenuti. In segundis, infatti, è giunta nuova voce dall'amministratore delegato del Brann, club calcistico norvegese, che il Bari calcio non ha ancora conseguito a pagare le rate imposte da contratto per Erik Andres Huseklepp, che ieri è tornato in Norvegia, allenandosi con i suoi vecchi compagni. La situazione non è particolarmente definita, ma il Brann ha fatto ricorso all'aiuto internazionale. Uno dei provvedimenti che potrebbe essere preso, infatti, è quello della chiusura del mercato estero ai galletti pugliesi. Per cercare di calmare le acque il direttore generale, Claudio Garzelli ha spedito una lettera di scuse alla Fifa dicendo che il versamento arriverà a breve. 450mila euro per ogni rata è il prezzo che in 4 mesi avrebbe far dovuto arrivare 1.8 mln nelle casse norvegesi. Quanta instabilità...
Marco Fornaro

Inter, Obinna verso lo Stoke City


Ha disputato una buona stagione oltremanica, ma non è bastato per una riconferma in nerazzurro. Proprio per questo l'Inter sta pensando di piazzare Victor Nsfor Obinna (24) ancora in Inghilterra, stavolta allo Stoke City. Il club, sconfitto in finale di Fa Cup dal Manchester City, farà comunque parte alla prossima Europa League e questo potrebbe convincere il nigeriano a cambiare casacca, probabilmente definitivamente.

Marco Fornaro
Sportsbook24.net

giovedì 26 maggio 2011

Gazzi: "Si stacca la spina. Gli applausi? Non me ne sono accorto"


Ha messo grinta, passione e voglia per cercare, invano, di difendere dei colori trascurati dalla maggior parte dei galletti presenti in rosa quest'anno. Stiamo parlando di Alessandro Gazzi, mediano del Bari, che è sceso oggi in conferenza stampa raccontando la stagione dal suo punto di vista. Ecco ciò che riporta orgoglio barese.it:"Dopo un'annata cosi difficile, avevo la necessità di staccare un po' la spina.Mi fermero' ancora qualche giorno a Bari poi tornero' a Belluno, ma mai come quest'anno le vacanze serviranno per ricaricare le batterie!"

Il rosso, indiscusso idolo dei tifosi, parla dei complimenti ricevuti in questa stagione: "Sinceramente non sapevo che il mio nome venisse applaudito, dal tunnel dello spogliatoio non si sente granchè. Ovviamente fa piacere, anche se mi dispiace per i miei compagni che vengono contestati,ma avrei barattato volentieri qualche punto in piu' con i miei applausi!"

Come ormai di rito, la classica domanda sul futuro, cui segue una logica incertezza: "Non ho ancora parlato con la società, ma nei prossimi giorni prenderemo una decisione. A Bari mi trovo bene e lascerei questa città solo se trovassi una società che potesse migliorare la mia carriera."

Infine, una considerazione su mister Mutti:"E' un grande professionista e ha gestito alla grande una situazione difficile, sarebbe giusta una sua riconferma!"

Massimo Longo: a tu per tu con Garzelli


Ho avuto l'onore e il piacere di conoscere personalmente Claudio Garzelli, Dottore in Scienze Politiche con indirizzo amministrativo e, vi confesso, è stato "amore" a prima vista. L'ho conosciuto questa estate a Ridanna quando con la sua valigetta da lavoro, immagino piena di carte, fece capolino in palestra mentre Ventura & C., nel fare esercizi, si muovevano gambe all'aria al ritmo di quella orribile canzone, debitamente storpiata, che faceva più o meno "tu vuò fa' l'americano". 

Già l'idea di avere a che fare con un laureato in questo torbido, spesso ipocrita, falso mondo nel calcio dove a comandare non sono i presidenti ma gente, il più delle volte, meschinamente prevaricatrice, dispettosa, minacciosa e affaristica che crede di essere padrona del mondo con le intimidazioni, ti regala quella sensazione particolare quasi fossi seduto ad un tavolino di un'oasi felice, una sorta di zona franca, una "Andorra" alla pugliese, entro la cui sfera percepisci quel feeling intellettivo. 

Ho avuto l'onore di averlo come ospite in uno dei miei convegni nei quali mi piace dialogare con la gente (la foto rappresenta appunto quell'evento), e dal quale ho tratto ulteriori insegnamenti oltre ad aver rafforzato il mio concetto su di lui. Chi mi conosce sa che non sono un giornalsita da "interviste" ma qualcuna, pure, cerco di farla, ovviamente a mio modo dove - chi mi conosce lo sa - non nascondo peli sulla lingua, e quando le faccio, se permettete, scelgo i miei interlocutori. Dialogare con lui è un piacere intrinseco che, forse, in pochi possono permettersi, perchè una cosa è porgli le solite due domande prevedibili, scontate e di default tanto per riempire lo spazio pertinente la pagina dei quotidiani ormai saturi di notizie forzate, un'altra è chiaccchierare di Italo Svevo, di Orazio, di Economia (uno dei miei limiti, proverbiali), di zoffgentilecabriniorialicollovatiscirea, di città metropolitana, di politica, di Huseklepp e, sul finale, pure di scienze da cui, per incanto, siamo riusciti persino a parlare di Bari calcio e dell'annata disgraziata appena trascorsa, ma soprattuto di quella a venire che, forse, interessa di più i tifosi normali e non quelli smanettatori di volgari interludi. Spesso mi chiedo: ma che ci fa, ancora, una persona così competente, perparata sulle norme federali, attenta, obtorto collo, alla corte dei Matarrese, corte tradizionalmente avara di progetti quantunque precisa nei bilanci? Egoisticamente mi auguro che rimanga da queste parti, svevianamente e, se vogliamo, anche un po' carduccianamente e calvinamente, gli auguro tutte le fortune di questo mondo.


(prima parte)

Finalmente è finita. Cosa ha pensato dentro di sè?
"Una cosa che ho notato, e per la quale mi dispiace, è aver assistito ad una scarsa resistenza agli eventi negativi che hanno contraddistinto il campionato. Che le cose siano andate male poco dopo l'inizio ce ne siamo accorti tutti. Non ho visto quella reazione necessaria, si è accettato questo andazzo della situazione senza dare alla società e all'ambiente quel segnale di agonismo che poi è alla base del gioco del calcio. E' vero che non si vedeva l'ora che finisse, tuttavia devo dire che ho vissuto da lontano questa fase in quanto coinvolto nel lavoro amminsitrativo. Ma andando a Bologna e vedere un risultato così, pur approfittando del rilassamento dell'avversario, ti dà una soddisfazione che nemmeno si può immaginare".

Si poteva far meglio? Ci sono stati gravi errori?
"Si poteva fare meglio eccome. Perchè nel calcio le disgrazie che avvengono ti condizionano il campionato: lo vediamo anche nei grandi club che hanno perso per un largo periodo del campionato i migliori calciatori subendone le conseguenze in classifica e poi, una volta recuperati, hanno fatto vedere la differenza. Non è un alibi ma una constatazione oggettiva. E' anche vero che il Bari, che non è nè l'Inter nè la Roma ma una squadra da combattimento il cui obiettivo è salvarsi, doveva avere un atteggiamento agonistico e fisico diverso rispetto a quello delle grandi. Ecco, su questo punto siamo stati estremamente deludenti, incapaci di  modificare il nostro approccio con le disgrazie, con gli infortuni, con l'andamento negativo e con la sfortuna che ci ha perseguitato. Ne siamo stati travolti senza far nulla per imperdirlo nè sotto l'aspetto tattico e nè sotto quello agonistico".

Ventura ha fatto fino in fondo il suo dovere? Poteva fare di più secondo lei?
"Quando le cose vanno così male ovviamente per tutti coloro che svolgono un determinato lavoro è normale chiedersi se le responsabilità siano degli altri o si devono suddividere. Ovvio che chi dirige la parte tecnica, come l'allenatore, non può non essere chiamato a rispondere di quelle che sono le cose negative. Sarebbe come se il direttore generale non sapesse dare risposte sull'andamento della società".


Ma Matarrese che fine ha fatto. Chi gestisce la società adesso?
"Ci sentiamo con lui per la gestione delle situazioni, ultimamente così delicate. Per tutto ciò che prelude all'iscrizione al campionato, tutte le decisioni sono state assunte con lui. Io ho affrontato in prima persona tutte queste problematiche col benestare dell'impresa. Non dimentichiamo che il Bari è una società controllata dalla stessa, dunque non possiamo vivere una vita di luce nostra senza tener conto di questo fatto. Io mi sono trovato al fronte con tutte queste problematiche avendo dietro le spalle il presidente al quale ho riferito tutti i passi che facevo. Insomma ho fatto le funzioni di un vero e proprio amministratore delegato".


Cosa è successo nello spogliatoio? Qui in pochi credono al prolungamento degli infortuni. Staff sanitario sotto accusa? Perchè è mancata una conferenza stampa da parte dello staff medico
?
"Sgombriamo il campo da equivoci: gli infortuni sono reali, tanto che gli interessati ne stanno ancora patendo le conseguenze. Solo nella fantasia popolare si è pensato che qualcuno potesse marciarci su. Non esiste un giocatore di calcio che non vuol giocare. Alcuni sono stati gravi a causa di ricadute non prevedibili. Le responsabilità sulla gestione della cura degli infortuni dei calciatori è oggetto di una valutazione complessiva ed è giusto che ci sia anche una presa di responsabilità, ma tengo a precisare che tutti questi infortuni non sono stati gestiti tutti dalla società. E' consuetudine, infatti, che molti giocatori si rivolgano presso i medici di fiducia, altri si fanno curare dalle società di appartenenza con le quali concordano visite all'estero. A certi livelli, così come avviene nel Milan nonostante un "Milan Lab", i calciatori vanno all'estero a curarsi. Così è accaduto ai nostri. Purtroppo gli infortuni sono stati tali da impedire il recupero in tempi ragionevoli. La ricaduta che, ad esempio, ha avuto un calciatore come Barreto è stata imprevedibile perchè in realtà è stato fatto tutto quello che c'era da fare per rimetterlo in piedi, ma non è servito a nulla. Quando si entra nella sfera della tutela sanitaria del calciatore, i medici devono stare bene attenti a quello che dicono perchè ogni parola detta su un infortunio o su una situazione fisica dell'atleta potrebbe danneggiarne la carriera".


Ma lo spogliatoio era unito? Invece di puntare l'indice su Ventura non sarebbe stato meglio puntarlo su quei due/tre il cui apporto, dati alla mano, è stato pari allo zero?
"Questa società ha una sua struttura organizzativa molto particolare che in qualche modo circoscrive le aree di competenze in modo, a mio avviso, anche un po' troppo netto. Ciò comporta che la persona che svolge, come me, una funzione più di carattere amminstrativo e organizzativo che tecnica, è poco a conoscenza delle dinamiche che riguardano aree di competenze altrui. Per il mio modo di concepire il modello più funzionale di società di calcio, non sono favorevole a questa attività. Sono favorevole certamente per evitare qualsaisi confusione di ruoli, ma mai consentire una gestione a compartimenti stagni. Premessa per poter affermare che da qui a dire che sarebbero avvenute cose strane negli spogliatoi determinanti per i risultati sportivi, non sono in grado di dirlo perchè le mie competenze non arrivavano fin nello spogliatoio. Altrove i miei rapporti erano estesi, pur non facendo il DS da 20 anni, anche alla sfera sportiva. Non mi sono fatto nessuna idea perchè non credo sia determinante. Quando i risultati sono così negativi non posso pensare alla responsabilità destabilizzante di due/tre giocatori".

Cosa è successo esattamente con la spalmatura degli stipendi? Tra consensi, dissensi, intromissioni di procuratori, salvo poi pagare tutto il giorno dopo, risparmiando, alla fine, "appena" due milioni di euro. Arrivare fino all'Ufficio del Lavoro dove ci vanno casi più importanti...
"Vale la pena fare tutto pur di risparmaire. Un passo indietro, tuttavia, è fondamentale. Quando mi sono trovato ad individuare soluzioni che potessero affrontare i pagamenti di maggio senza subire penalizzazioni, ho pensato a come poter apparire credibili sulla piazza. Occorreva operare anche sotto l'aspetto comunciazionale per trasmettere all'esterno (uffici finanziari, banche, ecc) le nostre difficoltà affinchè nessuno ne sottovalutasse la situazione perchè è facile dire che la famiglia Matarrese è forte, è sempre intervenuta, e proprio per questo il timore era di quello di poter apparire un atteggiamento pretestuoso. Il mettere a nudo le nostre difficoltà, dunque, era l'unico metodo per poter sperare di risolvere le cose perchè da soli non ce l'avremmo fatta. L'obiettivo era di entrare nella mentalità popolare e diffondendone la notizia che, comunque, doveva essere supportata anche da un percorso giuridico corretto che mi ha permesso di parlare, intanto, coi calciatori per tastare il loro grado di partecipazione, di sensibilità e di umanità (e non è poca cosa perchè si tratta degli stessi uomini che domani potrebbero far parte della nostra squadra), senza bollare nessuno si intende. Ho trtovato disponibilità da quasi tutti soprattuto da quelli che hanno avuto meno gratificazione rispetto agli altri. Poi alla fine siamo risuciti a creare quell'attesa e quella partecipazione di quei soggetti che ci hanno aiutato notevolmente come gli uffici finanziari e del Lavoro che hanno compreso le nostre sensiblità grazie anche alla nostra trasparenza delle carte. Uno studio anche psicologico che ci ha permesso di superare questi problemi".


Che idea si è fatta su Bari il cui indotto potenzialmente è secondo a pochi? Può, al di la delle oggettive difficoltà economiche della famiglia, una squadra come questa che rappresenta una città metropolitana sopravvivere solo dai "bonus" o dalle plusvalenze? Cosa occorre al Bari per diventare grande?
"A Bari non manca niente perchè la passione dei tifosi, primo ingrediente per fare bene nello sport, è quella giusta. Per quel che riguarda il resto è nelle mani della società; son le sue strategie a far la differenza, non sono gli altri che possono fare il progetto. Noi abbiamo inziato con entusiasmo anche col marketing ma poi ci siamo affievoliti a causa dei risultati. Fare i conti coi problemi economici giornalieri di una gestione societaria non si sposa nè con l'entusiasmo nè con le potenzialità della città, si fa fatica a pensare ad un progetto che vada al di la del giorno dopo. Ma credo che Bari abbia tutte le potenzialità per fare le cose in grande".

Approva il comportamento contraddittorio di certi tifosi contro Sampdoria e Lecce?
"Credo si trattasse di solo puro accanimento contro i rivali storici del Lecce. Fare il tifo per la Sampdoria non voleva, tanto, suggellare il gemellaggio, quanto penalizzare il Lecce ai fini della classifica".

Fine prima parte

, qui per la seconda parte!

Intervista realizzata da Massimo Longo per la testata Go-Bari.it

Sampdoria, su Pozzi c'è il Cesena

Nicola Pozzi (24), chiuso prima dal duo Pazzini-Cassano e poi messo in luce dalla stessa partenza delle punte della nazionale, ha riscontrato, nonostante la pessima stagione dei doriani, un notevole interesse da parte del Torino. Un interesse che riportammo solo qualche giorno fa.


Adesso, secondo quanto riporta romagnaoggi.com, anche il Cesena avrebbe adocchiato in Pozzi il nuovo centravanti di slancio del club romagnolo. Un attaccante forte di testa, ottimo a proteggere il pallone e con doti sempre ben curate sotto il profilo tecnico-tattico. Un nuovo colpo, dunque, potrebbe presto arrivare in casa-Cesena. Prima del nuovo allenatore, perché il calcio non finisce mai di stupire.


Marco Fornaro
Sportsbook24.net

mercoledì 25 maggio 2011

Ag.Gillet: "Ripeto, il futuro del belga dovrebbe essere in Italia"


Dopo quello di Almiron, parla anche l'agente di Jean-Francois Gillet, estremo difensore, belga, che in estate potrebbe salutare il sodalizio di Bia Torrebella dopo tanti anni di passione ed amore per i colori che hanno reso grande un portiere che di spazio nelle grandi squadre ne avrebbe meritato troppo, accontentandosi di quella che, purtroppo, sta diventando la mediocrità: Bari. Ecco le parole del procuratore, raccolte da calciomercatoweb.it: “Vedremo anche cosa vorrà fare il Bari, comunque il suo futuro è decisamente più in Italia che in Belgio. Catania e Bologna destinazioni possibili? Abbiamo ricevuto alcune offerte da squadre di Serie A"
Marco Fornaro

Ag.Almiron: "In settimana potrebbero arrivare proposte per il mio assistito"


Era uno dei perni del centrocampi barese e ad inizio anno aveva fatto una presentazione che avrebbe fatto immaginare ad una stagione dai risultati diversi. Di gran lunga, anche. Ora, una sua cessione è più che probabile e l'interesse, oltre che del Napoli, del Catania si fa sempre più vivo. Stiamo parlando di Sergio Bernardo Almiron, centrocampista ex Juventus ed Empoli p, per il quale il suo agente, Claudio Vagheggi, spende alcune parole per itasportpress:"Posso confermare che c'è un interesse concreto da parte del Catania per Almiron -esordisce Vagheggi-. Non c'è ancora stata un'offerta ufficiale ma non escludo che nei prossimi giorni possa pervenire".
Che confusione...
Marco Fornaro

Siena, si cerca Piovaccari. Ed intanto Marino porta D'Agostino...

Pasquale Marino, ex tecnico di Parma e Udinese, si appresta a vivere una nuova ed entusiasmante avventura: quella sulla panchina della neo-promossa Siena. I toscani hanno praticamente perso uno dei fautori di questa cavalcata che ha portato alla promozione diretta nella massima serie, Antonio Conte, pronto a sedere sulla sua prima panchina importante, dopo esperienze con Arezzo, Bari ed Atalanta. Ma il Siena non si ferma, ed il primo colpo di Perinetti dovrebbe essere rappresentato da Piovaccari, esploso nel Cittadella con 21 reti, attuale capocannoniere della serie cadetta. Grazie a Marino inoltre, potrebbe arrivare anche Gateano D'Agostino, che dopo la superlativa stagione di Udine ha pienamente deluso le aspettative a Firenze. Magari passare dall'altra sponda della Toscana potrebbe fargli bene.


Marco Fornaro

martedì 24 maggio 2011

Napoli, oggi incontro per Inler


Nel tardo pomeriggio potrebbe arrivare la svolta per Gokhan Inler. Si incontrano, infatti, le due società calcistiche (Napoli ed Udinese) per intavolare un discorso che si spera di portare a buon termine già nella giornata di oggi, dove si prospetta un'altra giornata come quella di ieri in casa Napoli. Stavolta l'argomento caldo non sono allenatori e presidenti, ma solo il centrocampista svizzero sul quale De Laurentiis punta da tempo. In caso di mancata fumata bianca, si parlerà con Torino e Parma per Blerim Dzemaili, altro proveniente dalla Svizzera. Insomma, oggi potrebbe arrivare il tanto atteso regalo di compleanno per il patron dei partenopei.


Marco Fornaro

C'erano anche i villans. Ed ora si scatena l'asta per Grandolfo


La tripletta realizzata in quel di Bologna ha portato, oltre che i tanti complimenti ricevuti, un notevole interesse di mercato che potrebbe stregare Francesco Grandolfo sin da tenera età. Anche qui ci sono i pro ed i contro, poichè si va rischiando di far commettere lui errori madornali ai fini della sua carriera o far decisamente cambiare pagina, riuscendo ad affermarsi nel vero calcio. Nessuno lo sa. Fatto sta che mesi fa riportammo dell'interesse delle due Manchester e ieri quello del Milan, scoprendo oggi, tramite l'edizione odierna della Gazzetta Dello Sport, che anche l'Aston Villa, mesi fa, mise gli occhi sul centravanti di Castellana Grotte. Inizia, dunque, l'asta per un predestinato al grande calcio. Ma, attenzione alle scelte. "La calma è la virtù dei forti!"
Marco Fornaro

Ed ora spunta anche Auteri...


Aglietti, Giampaolo, Zeman, Sannino e compagnia bella, sono i palpabili a guidare i biancorossi per il prossimo anno ed a sostituire il buon Bortolo Mutti, sempre più lontano dal capoluogo pugliese. E non è il forcing del Brescia nei confronti del bergamasco ad allontanare l'ex Messina da Bari, ma la mancata voglia dei Matarrese di sottoscrivere un nuovo contratto con colui che quest'anno, a stagione in corso, ha sostituito Giampiero Ventura. Tra i nomi sopra elencati, però, ci sarebbe, da ora, anche Gaetano Auteri, fautore di un incredibile promozione in B con la Nocerina. Gli stessi dirigenti del club dissero con certezza che il rapporto con il tecnico non sarebbe terminato quest'anno, ma proseguito per almeno una stagione. Ad avvicinare contatti con la società biancorossa, però, c'è il consigliere dell'As Bari, Tony Sgobba, forte dei rapporti con Imborgia, membro della rosa della squadra di Nocera Inferiore. Tali rapporti darebbero vita ad alcuni contatti con il club pugliese, che ripartirebbe da Auteri per il prossimo, complesso, campionato.
Marco Fornaro

Mutti: "La società non mi ha parlato, dunque..."


Questa mattina ha parlato Bortolo Mutti ai microfoni di tuttobari.com. Il futuro del tecnico non si tingerà certamente di biancorosso, visto che i Matarrese non hanno nemmeno parlato lui di futuro o espresso un semplice, quanto dovuto, grazie ad un mister che nonostante la situazione deficitaria del club, si è saputo mettersi in discussione. Ma, purtroppo, da queste parti le buone doti sono poco apprezzate e mai ricambiate (vedi Perinetti, Conte etc). Il prossimo nome da aggiungersi alla lista è proprio quello del bergamasco che così esordisce:"Non abbiamo mai parlato, in questi mesi, di possibili rinnovi nè di futuro. La società ha avuto troppi problemi da risolvere per pensare al sottoscritto. Quando fui contattato era chiaro che non ci sarebbero stati i presupposti per dare continuità al nostro rapporto. Infondo, se nessuno ti convoca per parlare di progetti, significa che non rientri in tali progetti".
Ecco, poi, l'intervista integrale:

Una separazione, quindi, consensuale e consumatasi in silenzio? "Si. Non abbiamo mai parlato di nulla. In settimana incontrerò il presidente, ma solo per i saluti finali. A lui vanno i miei ringraziamenti per la fiducia e l'occasione che mi è stata concessa. Bari è una piazza importante, da me ambita da tempo".

Cosa porterà via con sè di questa esperienza in Puglia? "Tanto, tantissimo. Al di là della situzione legata alla classifica della squadra, sono riuscito a lavorare bene, rimettendo in piedi un gruppo di ragazzi alla sbando e lontani parenti di loro stessi. Se avessimo avuto maggiore fortuna e qualche arbitraggio meno penalizzante, avremmo fatto più punti di quelli poi effettivamente ottenuti".

Crede che il Bari abbia i i margini per ricostruire e ritornare subito in A? "Difficile dire questo adesso. La società avrà mado di riprendersi e programmare con calma. Dopo una curata riflessione, potrenno pianificare nei migliori dei modi. La piazza merita certamente certi livelli. Un publbico come quello barese, sempre all'altezza della situzione, merita palcoscenici importanti. Non saranno certamente quei due episodi di protesta a screditare i tifosi del Bari. Hanno semplicemente protestato, dato sfogo ad una legittima sofferenza dovuta alla squadra e alla classifica".

Se fosse arrivato prima, magari a dicembre, le cose sarebbero potute andare diversamente... "Lo credo anch'io, ma ora non serve più parlare in certi termini. Speriamo che si faccia tesoro degli errori commessi".

Adesso, mister, la attende l'avventura Brescia... "Assolutamente no. Sono solo voci, non c'è nulla di concreto".

Marco Fornaro

Foggia, addio Zeman


È finito quello che doveva essere un ciclo vincente e che invece è terminato dopo un anno. Zdenek Zeman saluta Foggia, stavolta per sempre, rassegnando le sue dimissioni "Ero venuto per vincere il campionato, non ci sono riuscito e questa cosa mi ha turbato troppo, da dover prendere questa decisione. La reputo una sconfitta. Ancora non so cosa farò nel futuro. Posso anche stare a casa. Ringrazio la società per avermi dato la possibilità di allenare nuovamente a Foggia. Il club non ha preso bene la mia decisione, che è irrevocabile. Abbiamo parlato di futuro e ci sono state vedute diverse. Ho anche fatto il nome di qualche allenatore, ma è la società che deve decidere".
Marco Fornaro

lunedì 23 maggio 2011

Da domani rientrano Bellomo e Rana


Un campionato è andato via e le immeritate vacanze possono avere inizio per i galletti. Tranne per chi non ha accettato la spalmatura drgli ingaggi proposta da Matarrese. I vari Almiron, Rossi etc, continueranno ad allenarsi sino al 30 giugno con i vari Grandolfo, Monopoli, Maastroianni, Perina e Gammone aggregati al gruppo. Da segnalare che, essendo scaduti i prestiti con il Barletta, Nicola Bellomo e Luigi Rana, a partir da domani, si alleneranno con mister Mutti che avrà a disposizione (primavera esclusa) 16 giocatori circa.
Marco Fornaro

Ag.Masiello: "Probabilmente la sua avventura a Bari è chiusa qui"


Dopo le dichiarazioni rilasciate a Radio Sportiva, calcionews24 ha riportato nuove parole di Davide Torchia, agente dei vari Galloppa, Masiello e Cribari. L'agente ha commentato soprattutto la situazione di Andrea Masiello. Ecco lo stralcio dell'intervista che riguarda il difensore viareggino:

Tra i suoi assistiti c’è Andrea Masiello e ieri è rimbalzata la voce di un forte interessamento del Bologna nei suoi confronti oltre all’interessamento che c’è già da parte del Genoa. Qual è il suo futuro? E’ possibile che arrivi a Bologna passando dal Genoa in uno scambio con Viviano?
A questa possibilità non avevo pensato: devo dire è architettata molto bene. Nonostante l’annata disgraziata della squadra, il giocatore ha fatto molto bene e c’è più di una squadra interessata a lui. Il Bologna ora è alle prese con le presentazioni, per cui penso che nessuno si sia preso la briga di prendere carta e penna per fare un’ipotetica squadra: non ho avuto nessun contatto, nemmeno nella gestione di Carmine Longo. Non sono mai stato chiamato e non abbiamo mai discusso di questo argomento.

Quale è la sua situazione contrattuale? Masiello può valutare l’ipotesi di andare via da Bari, magari per continuare a giocare in serie A?
E’ stato acquistato dal Genoa da Perinetti, che ebbe l’occhio lungo, in prestito con diritto di riscatto ed è stato esercitato il riscatto della prima metà. L’anno scorso, con la promozione in A, è stato riscattato completamente. E’ un giocatore interamente del Bari e il contratto scade nel 2013, quindi non particolarmente lungo. Per esigenze sia sue che del Bari, è legittimo che sia sul mercato e che provi a confrontarsi ancora con la serie A in luoghi diversi. Il Bari gli ha dato grandi opportunità, ora ha passato già quasi quattro anni qui e credo sia arrivato il momento di andare anche perché la società deve vendere qualche giocatore per fare cassa: uno degli indiziati è lui.
Marco Fornaro

Grandolfo nel mirino del Milan


In quel di Bologna ha realizzato la tripletta che potrebbe segnare la svolta della sua carriera. Stiamo parlando di Francesco Grandolfo, entrato nel cuore dei baresi sin da subito. Il ragazzo ha mostrato ottime doti tecnico-tattiche, svariando, nonostante il ruolo di centravanti, per tutto il campo, dando anche una preziosissima mano in difesa ed al centrocampo. Un factotum! Precedentemente riportammo di un interesse delle due squadre di Manchester (United e City) per la punta di Castellana Grotte, che ha decisamente fatto un passo avanti nel calcio che conta. Come al solito le compagini straniere si accorgono prima di quelle di casa nostra dei nostri talenti e, dopo la prestazione perfetta sfoderata ieri, sembra che anche il Milan abbia messo gli occhi sul nuovo idolo della tifoseria biancorossa. A confessarlo è stato Gianluca Di Marzio, noto giornalista ed esperto di calciomercato per Sky Sport, sul suo sito ufficiale.

Marco Fornaro

Collovati: "Al Bari do un 2"

Il campionato è terminato. Un'annata totalmente da dimenticare per il Bari e i suoi tifosi, ed a sottolinearlo è Fulvio Collovati che regala un voto insufficente alla stagione consumata dalla compagine pugliese: "Come voto assegno un 2: si era capito dalle prime giornate che era un percorso segnato. Gli infortuni , soprattutto quello di Barreto, hanno tolto illusioni e speranze al gioco d'attacco e le partenze di Bonucci e Ranocchia ne hanno deficitato la difesa."


Marco Fornaro

Garzelli: "I programmi nei giorni che seguiranno. Grandolfo? Non so se rimane"


Quella di ieri è stata una vittoria importante, soprattutto in vista del futuro dei giocatori presenti in rosa. Tante le rivelazioni su cui avremmo scommesso e che sono state escluse ingiustamente da Ventura prima e Mutti poi. Stiamo parlando di Rinaldi, Galasso, Strambelli ed il tanto conclamato Francesco Grandolfo.
Basi da cui bisognerebbe ripartire e su cui i microfoni di tuttobari.com hanno chiesto maggiori informazioni a Claudio Garzelli, direttore generale del Bari, che ha così esordito: "Sono contento. E' stata una bella vittoria, che non cancella la stagione deludente, ma che lascia in dote un'ottima performance dei ragazzi all'ultima in serie A. La nota positiva è certamente la tripletta di Grandolfo, che lascia intravedere qualcosa di buono per il prossimo futuro. Un'iniezione di fiducia, utile per ripartire con maggiore serenità. Da non sottovalutare nemmeno il fatto che venivamo da un periodo davvero critico, che abbiamo superato mettendo al sicuro la prossima iscrizione al campionato cadetto".

Più nello specifico, viene chiesto lui quale il futuro di Grandolfo: "Mah si, adesso vedremo. Grandolfo ha dimostato la bontà del nostro settore giovanile, risorsa non indifferente per una squadra ora pronta alla ricostruzione".

I programmi, come al solito, non sono stati ancora stilati. Su questo dice: "Adesso non possiamo parlare di progammi precisi. Valuteremo se ci sono ancora ed effettivamente le possibilità di nuovi ingressi in società. Poi, con calma, stileremo quelli che sono i progetti per il domani. Siamo sereni in tal senso. Il peggio è stato scongiurato e passato".

Una rifondazione, dunque, quella che andrà effettuata dalle parti di Via Torrebella che dovrebbe mettere tutti in vendita, veterani compresi: "Quando una squadra disputa un campionato come quello che abbiamo consumato noi, è normale essere tutti in discussione ed eventualmente sul mercato. La cosa di cui sono contento e che, superando il momento critico che le dicevo pocanzi, abbiamo evitato anche eventuali speculazioni in fase di campagna trasferimenti. Valuteremo con attenzione le richieste che ci perverranno in sede, e di conseguenza ci muoveremo. Per il momento è questo il nostro programma. Nei prossimi giorni ci si incontrerà e si pianificherà il tutto".
Speriamo bene....la situazione è più che nera.
Marco Fornaro

Grandolfo: "Stanotte non ho dormito. Il futuro? Spero di restare a Bari!"


Dopo le parole dette a caldo, ieri, ai microfoni di Sky Sport, è tornato a orlare, in esclusiva per Radio Sportiva, Francesco Grandolfo, autore di una tripletta in quel di Bologna. Inizialmente ha parlato delle emozioni provate al momento e dopo il gol: "Stanotte non sono riuscito a dormire, le emozioni sono state tante. Dopo il primo gol sono andato subito ad abbracciare il mister, senza il suo aiuto non avrei potuto vivere questa esperienza". Il precoce centravanti di Castellana è stato immediata,ente paragonato all'altro "Pibe De Bari", oggi al Milan, Antonio Cassano: "Sono onorato di essere paragonato a Cassano, spero di riuscire ad imitarlo un po´". Contenti si, ma ciò che preme sapere ai tifosi biancorossi, ora, è il futuro di questo giocatore, nella speranza che non sia venduto con la velocità con la quale i Matarrese, ultimamente, si sono sbarazzati dei loro talenti: "Sono un giocatore del Bari, penso ad impegnarmi al massimo per poter affrontare il futuro con la maglia del Bari. Spero di ritagliarmi uno spazio importante, spero con questa partita di aver dato un segnale a questa società, vorrei giocare nel Bari anche il prossimo anno. Spero di vivere il futuro con grande serenità".
Infine, un commento sul suo idolo: "Il mio modello è Gilardino, un grande giocatore. Per me è un punto di riferimento!"
Marco Fornaro

Angelozzi: "I big vanno via. Grandolfo? Facciamo lui i complimenti nella speranza che rimanga"


Si chiude il sipario su quello che potrebbe essere il campionato che porterebbe al baratro più totale dopo anni di "lontananza e distacco" da quella B che i baresi non volevano più sentire.
Dopo la gara con il Bologna è stato intercettato il D.s del galletto Guido Angelozzi che, inizialmente, ha detto di non sapere quale sarà il nuovo allenatore, lasciando la solita incertezza tra la gente. Poi, una battuta sul mercato, riportata da tuttobari.com: "Sono giocatori importanti che siamo costretti a dare - dichiara Angelozzi - perchè meritano la serie A, quindi speriamo di piazzarli. Barreto lo abbiamo in comproprietà con l'Udinese. Ci sono squadre importanti in Italia ed all'estero che puntano su di lui. Barreto-Fiorentina, discorso chiuso? Penso che ne continueremo a parlare, però è un discorso che dobbiamo fare assieme all'Udinese, dipende da che tipo di mercato farà".

L'ultima trasferta dei galletti, in A, ha anche visto esplodere colui che era già un predestinato per il grande calcio: "Prima di tutto bisogna fare i complimenti al ragazzo ed al settore giovanile del Bari, che ha tirato fuori questo ragazzo, per cui va il merito al settore giovanile ed alla società che in questi anni ci ha creduto e lo ha portato avanti. E' un ragazzo interessante, quest'anno nel campionato primavera ha fatto 18 gol, ha un procuratore importante, Giuseppe Bozzo, e tempo fa mi aveva cercato per dirmi che c'erano delle squadre interessate al ragazzo e noi abbiamo detto che lo volevamo tenere. Gli abbiamo prospettato un contratto di tre anni al minimo federale. Lui ha accettato, perchè crede molto nella società, dopo è stato bravo Mutti a mandarlo in campo e lui ha dimostrato di essere un piccolo campione. Una sua cessione in estate? Qualche squadra lo cercherà, perchè è un ragazzo dalle grandi prospettive, ma non penso che in questo momento la società magari si vuole privare di un giovane così' importante, ci sono altri giocatori grandi, prima pensiamo a dare Barreto, Almiron. I giovani aspettiamo".
Marco Fornaro

Chelsea, bye bye Carlo


Il Chelsea esce sconfitto dal match contro l'Everton (gol di Beckford), nonostante la superiorità numerica per più di 40 minuti di gioco. Al termine del match, secondo alcune indiscrezioni, Roman Abramovich avrebbe deciso di esonerare Carlo Ancelotti, cui il double dello scorso anno e il secondo posto di questa stagione non sono bastati per restare in sella. Ed intanto, potrebbe riavvicinarsi la tanto acclamata Roma... Staremo a vedere...

Marco Fornaro

domenica 22 maggio 2011

Grandolfo: "Io come Cassano? Difficile..."


Una tripletta a dir poco indimenticabile, quella realizzata da Francesco Grandolfo, che ha, così, coronato il suo sogno: giocare con il Bari. Ecco le sue dichiarazioni a caldo ai microfoni di Sky Sport:"Sinceramente -riporta tuttobari.com- devo capire ancora quello che sta succedendo. Sono felicissimo. Volevo ringraziare il mister per l'occasione che mi ha concesso e spero che possa continuare a fare i gol. A chi dedico i gol? Ai miei amici e alla mia famiglia".

Infine, spiega il perché del mancato lancio della maglietta sul settore ospiti: "L'ho promessa al mio migliore amico".

Marco Fornaro

(foto di ilsussidario.net)

Bologna-Bari 0-4, da una vittoria all'altra, una retrocessione che lascia l'amaro in bocca. Ed intanto, ecco Grandolfo..


Agli occhi di molti sconosciuto, a quelli d'altri una piacevole riconferma che si presenta nel grande calcio. Quello che conta. Quello che il Bari al triplice fischio finale abbandona nella speranza di un semplice "arrivederci". Ed intanto, lui, Francesco Grandolfo, nativo di Castellana Grotte, sii gode il momento. Il suo momento. Un piattone all'angolino sinistro di Viviano, un destro con il contagiri ed un facile appoggio in porta. Tre gol all'esordio da titolare (aveva disputato due spezzoni contro Palermo e Lecce) per far innamorare il "Dall'Ara"che al momento del cambio (al suo posto Strambelli) gli riserva, inaspettatamente, una standing ovation da sogno. Lui, che con gli occhi di un bambino esulta ai gol che nemmeno crede di aver siglato e che dedica allo zio, scomparso abbastanza recentemente. Poi, dopo il Grandolfo-show, tocca a Huseklepp mettere la firma per un poker che sa di beffa agli stessi baresi che si sono visti sfuggire la serie A di mano. Un campionato che era iniziato nel migliore dei modi con la vittoria strameritata con la Juventus e chiuso con la quartina rifilata a Di Vaio & Co. Da una vittoria all'altra con 24 sconfitte di mezzo che sanciscono una retrocessione inaspettata ai nastri di partenza. Tornando al match è il Bari a dominare la scena, presentando giovani con la voglia di far bene. Cosa che coloro che si erano presentati come leader (Almiron, Barreto, Masiello etc) non avevano mai mostrato. Rinaldi padroneggia la difesa, Galasso imposta tutte le azioni dall'out mancino, Huseklepp si destreggia sulla fascia cercando sempre di interagire con un superlativo Bentivoglio e Kopunek è sempre pronto a creare una cerniera che impedisce a Siligardi di percorrere le vie centrali, sempre intasate dal centrocampo barese. E poi c'è Grandolfo, per il quale, forse, ci siamo soffermati sin troppo. Un plauso anche a Strambelli, stratosferico con il suo esterno preciso. Quello che da il la alla quarta marcatura. Ma, ritornando alla prima frazione, dopo soli 6 giri di lancette è il norvegese dal piede fatato a mandare alto di niente un buon pallone. Protagonista della scena, poi, Emanuele Viviano che ipnotizza un destro da posizione ravvicinata di Bentivoglio. Poi il baby-centravanti della primavera, dopo un inizio stentato, offre una visione che i romagnoli non avrebbero voluto vedere. Un Bologna prevedibile, lento, ma soprattutto impacciato nella manovra tecnico-tattica delle azioni. Le fasce diventano un optional, Di Vaio è troppo isolato li davanti e la squadra finisce per perdersi. Le misure dei passaggi non sono mai azzeccate. Nemmeno da Mudingayi, totalmente assente in mezzo. Nel finale è Di Vaio, che con l'orgoglio da capitano, prova a regalare sussulti ai tanti presenti. Ma non ne va bene una e Gillet manda sul palo il suo potente destro. Due minuti di recupero che vedono solo i galletti offrire un torello simpatico. Giusto per non demolire gli avversari con la testa alle vacanze da mesi, ma con una A prossima da disputarsi. Il Bari, invece, dovrà rimboccarsi le maniche per rivivere momenti del genere. Uno scenario strano, che per un giorno inverte i valori dei due club.

Bologna-Bari 0-4

(30', 46', 51' Grandolfo, 73'Huseklepp)

Marco Fornaro

Bologna-Bari 0-1, decide Grandolfo a fine primo tempo


Termina la prima frazione con il gol, decisivo al momento, di Francesco Grandolfo punta della primavera di Maiellaro. Altre occasioni le avevano avute Huseklepp prima e Bentivoglio poi, con quest'ultimo che si è visto respingere da Viviano un pallone raccolto nel bel mezzo dell'area di rigore. Un Bologna che spinge maggiormente con Siligardi, ma fa poco r niente per impensierire Gillet. Un Bari nettamente superiore. Staremo a vedere nella ripresa. Intanto c'è stato il primo cambio con Galasso che ha preso il posto dell'acciaccato Belmonte.
Marco Fornaro

Bologna-Bari, le formazioni ufficiali


Ed ecco le formazioni ufficiali di Bologna-Bari, ultima di campionato, chd vedrà il Bari scendere in campo al "Renato Dall'Ara":

Bologna (4-3-3): Viviano; Moras, Portanova, Cherubin, Morleo; Della Rocca, Mudingayi, Ekdal; Siligardi, Di Vaio, Paponi.
A disp.: Lupatelli, Juan Cruz, Esposito, Mutarelli, Khrin, Gavilan, Meggorini. All.: Malesani.
Bari (4-3-1-2): Gillet; Rinaldi, A. Masiello, Belmonte, Raggi; Kopunek, Donati, Gazzi; Bentivoglio; Huseklepp, Grandolfo.
A disp.: Padelli, Galasso, Almiron, Rossi, Codrea, Strambelli, Rivas. All.: Mutti
Marco Fornaro

sabato 21 maggio 2011

Mutti: "Penso di aver dato qualcosa di importante. Il futuro? Probabilmente lontano da Bari"


Eccolo li. È il mister, Bortolo Mutti, arrivato in momenti di assoluta incertezza, che rilascia le ultime parole in conferenza stampa della stagione. Come fatto da Donati ieri, anche il bergamasco parla di come è stata vissuta la settimana del "ritiro punitivo":"Sicuramente non è stata la solita settimana. E' stata una scelta che è stata presa dopo una partita incolore come quella del derby. La decisione del ritiro ha trovato d'accordo sia me che la società perché sapevamo che il derby sarebbe stata una partita difficile. Ci aspettavamo tutti noi qualcosa di più, io in primo luogo e, questo, mi ha fatto arrabbiare e mi è dispiaciuto molto anche perché so cosa significa il derby per la città Bari. Qualcuno ha detto che il ritiro era un pò fuori luogo e che questo doveva essere fatto molto prima se volevamo dare dei segnali. Questo ritiro è stato un segnale che è stato accettato, condiviso e portato a buon fine dai ragazzi lavorando e cercando di riflettere un pò tutti sulle proprie situazioni, colpe e di futuro perché sicuramente qualcuno sta già pensando al proprio futuro".
Poi, Mutti parla del suo futuro: "Penso -riporta goal.com- che il mio futuro sarà lontano da Bari. Quello che si prospetta è questo. Nel calcio son cose normali, ci sono dei percorsi sempre da condividere nelle difficoltà e poi nelle ricostruzioni. Il calcio va avanti, non si ferma a domenica. Bisogna già pensare a quello che sarà il futuro del Bari e quelli che saranno gli intendimenti della società. Questo sarà l'aspetto più importante che già credo ci sia nella dinamica operativa qualche soluzione. La società non è ferma. Il mio augurio è che si trovi subito una certa fase operativa che dia all'ambiente sportivo Bari delle certezze".
L'ex Messina non si pente della scelta di 100 giorni, circa, fa e si rammarica per i tanti infortuni di quello che era lo zoccolo duro della squadra: "Non sono affatto pentito della scelta che ho fatto perché la serie A è sempre la serie A. Nello stesso tempo la realtà Bari è una realtà che a me piaceva. Mi è sempre piaciuta come allenatore e come obiettivo. Ho sempre avuto nel cuore la voglia di poterlo allenare perché è un ambiente che considero importante e a livello professionale è gratificante. L'unica cosa che in cuor mio sentivo era quello che nell'accettare questo incarico poteva essere fatto un discorso di prospettiva di recupero degli infortunati che a fine febbraio, inizio di marzo, dovevano entrare in gioco. Questo è il mio grande rammarico. Ero convinto che nella gestione delle prime due - tre partite di sistemare la squadra tatticamente e anche fisicamente. Poi, avendo avuto a disposizione certi giocatori, sicuramente sarebbe iniziato il mio campionato. Non aver potuto usufruire di certi giocatori che erano in organico e che purtroppo hanno dovuto fare un percorso diverso, da Salvatore Masiello a Barreto, anche lo stesso Almiron fino ad arrivare a Kutuzov, giocatore che purtroppo non ho mai allenato. In cuor mio però ero convinto di poterli avere dopo due - tre domeniche. Purtroppo questo non è successo e questo è il mio rammarico più grande. Anche la società si aspettava questo. Le garanzie che erano state date non erano garanzie illusorie ma certezze. Purtroppo poi alla fine le cose sono andate diversamente"
Sul carisma dei ragazzi: "Quando le difficoltà si ingigantiscono c'è all'interno dei ragazzi qualcosa che si perde. Quando poi vedi che la difficoltà persiste e che le situazioni non migliorano o che la condizione mentale è usurata da una certa classifica, da una certa attesa, ti rendi conto che forse questi ragazzi non erano così leader o così forti caratterialmente per poter gestire il momento ed il percorso di difficoltà. Il giocatore non è uno schema, non è un qualcosa di matematico. E' una persona che vive di emozioni, di sue sensazioni, di fiducia, di stima e di autostima. Quando viene a mancare tutta questa miscela di cose allora viene a mancare tutto".
Sugli infortuni, nuovamente: "Gli infortuni subiti sono infortuni che purtroppo non ho potuto verificare personalmente e gestirli diversamente. Sono state situazioni che si sono un pò accavallate. Poi con le ricadute subite nella fase natalizia e a gennaio hanno creato una situazione destabilizzante creando un mercato di rincorsa particolare. Io non ho idea di come è stata gestita la cosa, il ritiro, il lavoro fatto ed il percorso. Io ho preso in mano la squadra da metà febbraio con le problematiche che tutti voi conoscete e che poi sono continuate a persistere. Alla fine i ragazzi non hanno più avuto la gioia di rientrare in squadra".
Poi, un esame di coscienza sulla "sua stagione": "Sotto l'aspetto professionale penso di aver lasciato qualcosa d'importante. Non mi sono mai smarrito, non mi sono mai perso e non ho creato situazioni di umiliazione alla squadra. A parte poche partite, la squadra è sempre uscita a testa alta, si è sempre confrontata bene. E' sempre stata frustrata da situazioni arbitrali incredibili. Il Bari è sempre stata una squadra considerata e stimata, mai sottovalutata. Questo è frutto del lavoro e della serietà del mio staff. Per il resto è chiaro che quando parti per costruire un progetto devi avere anche delle idee e delle situazioni sulle quali programmare un certo tipo d'impianto tecnico - tattico. L'allenatore fa parte anche di questo. La società creerà le situazioni di lavoro. Se ci fossero stati meno problemi societari che si stanno risolvendo, si poteva avere qualche idea in più sul futuro. Purtroppo Bari in questo momento ha una realtà societaria che si deve stabilizzare. Penso che la famiglia Matarrese, come ha sempre fatto, si prenderà la responsabilità di creare un altro progetto calcistico che soddisfi la tifoseria del Bari".
Infine, conclude con un grazie ai sempre presenti tifosi del galletto: "Devo ringraziare i tifosi del Bari perché non è facile accompagnare una squadra in serie B per così lungo tempo vivendo una realtà così sofferta. La Sampdoria è retrocessa in due domeniche. Il nostro percorso è stato molto più particolare. Devo dire che in casa o fuori casa, al di la di certi momenti di arrabbiatura, i tifosi sono sempre stati vicini alla squadra a parte quello che è successo nel derby che devi mettere un pò in conto. Hanno accompagnato il Bari in serie B soffrendo, mantenendo alta la testa. L'augurio è quello di rivederli presto a livelli alti. Non devono mai mollare perché è facile cavalcare le cose quando sono belle o sono positive. Capitano anni come quello che è capitato quest'anno al Bari. Devono appoggiare la società e devono rimanere tifosi come hanno sempre dimostrato fino ad ora".
Marco Fornaro

Juve Stabia, Braglia: "Il Benevento è favorito, ma non snobbino la partita"


Dopo un inizio piuttosto incerto, con posizioni di classifica non adeguate al blasone della piazza, la Juve Stabia ha saputo ripartire e giungere fino al quinto posto, perso all'ultima giornata a favore del Taranto. Tutto sommato il tecnico degli stabiesi Piero Braglia, ha lasciato delle dichiarazioni convincenti per i tifosi di Castellamare Di Stabia. Delle dichiarazioni che lasciano intendere che nonostante l'inferiorità organica, i giovani ragazzi del club se la giocheranno per tutti i 180 minuti con determinazione e passione, cosa che hanno sempre saputo mostrare. Ecco quanto riporta tmw: "A Benevento dicono che sono i favoriti? E' vero. Sono una grande squadra con alle spalle una società che da tanti anni spende molti soldi con l'obiettivo del salto di categoria. In più hanno finito il campionato secondi in classifica e quindi hanno anche il vantaggio di giocare per due risultati con tre e con il ritorno in casa. Io però se fossi in loro non snobberei l'evento. La Juve Stabia lavorerà con umiltà ed in silenzio, ma state certi che i miei giocatori daranno l'anima in campo. Venderemo cara la pelle e lotteremo alla morte su ogni pallone. Con l'aiuto del nostro pubblico cercheremo di raggiungere un grande traguardo. Spero solo di poter recuiperare qualche infortunato. Se dovessimo perdere? Ci può stare, ma non avremo rammarichi perchè daremo tutto e più di tutto rispetto a quelle che sono le nostre possibilità e mi sembra che quando giochiamo con questa cattiveria abbiamo dimostrato sempre di potercela giocare con tutti, Nocerina e Benevento compresi". Ed allora, rimandiamo tutto ai fatidici play-off. Chissà che non regalino sorprese.

Marco Fornaro

Sampdoria, Sensibile: "Ora penso ai play-off. A dopo per i saluti"


L'addio da Novara (ormai è ufficiale), lo proietta verso Genova, sponda Samp. Il DS in procinto di firmare un contratto per il club di Garrone si è spinto a dichiarazioni importanti sul suo futuro blucerchiato, salvo poi concentrarsi sui play-off. Il direttore sportivo è riuscito nell'impresa di confermare un club già fortissimo in Lega Pro e leggermente rafforzato in Bwin. Un club che, anche grazie a lui, ha toccato la A con la punta delle dita, salvo poi farsela sfuggire e doversi giocare il tutto nei play-off. Stiamo parlando di Pasquale Sensibile che a tmw afferma che: "Le due società si sono parlate in modo sereno e tranquillo. I ringraziamenti e i saluti li farò nel modo più appropriato e opportuno possibile a fine stagione, si spera l'11 giugno. Al momento sono concentrato solo su domani, per noi è una partita importantissima e vogliamo mantenere questa posizione molto importante. Questa squadra lavora da due anni con grande serenità e quindi è giusto che raccolga frutti importanti. Il Varese non ha intenzione di mollare e per noi questa due partite sono molto delicate".

Marco Fornaro

Arsenal, Denilson: "Bye bye Arsenal. Non vinco nulla!"


L'Arsenal ancora una volta con il suo gioco spumeggiante ma fumoso ed il suo progetto-giovani non ha saputo regalare ai tifosi alcun tipo di trofeo. Lamentela espressa a parole chiare dal centrocampista dei gunners, Denilson (23) che con tutta probabilità andrà via da Londra, trasferendosi all'estero. Ecco quanto detto dal mediano al The Sun: "Sono qui da cinque anni e non ho vinto nulla. Ho parlato con Wenger e gli ho spiegato come mi sentivo e lui è d'accordo nel lasciarmi andare. E' stata la peggiore stagione della mia vita e sono così deluso, così frustrato. Penso che il mio futuro sarà in Spagna o Italia".

Marco Fornaro

Shakhtar Donetsk, arriva Dentinho


Due anni fa sarebbe potuto arrivare in Italia, ora si trasferirà in Ucraini, nella patria dei brasiliani, lo Shakthar di Donestk. Stiamo parlando di Dentinho (22), brasiliano autore di 55 reti in poco più di 185 presenze con la maglia del Corinthians che dal proprio sito ha ufficializzato la sua cessione agli ucriani. Aumenta quindi la colonia carioca alle dipendenze di Lucescu.

Marco Fornaro

Milan, assalto a Demba Ba


La buona stagione Demba Ba (25), centravanti del West Ham, non è bastata a salvare una squadra che nonostante una rosa di primissimo ordine, è clamorosamente retrocessa. Ora diversi molti top club hanno messo gli occhi su di lui, tra i quali il Milan. I rossoneri infatti necessitano di un centravanti di stazza per poter dare il ricambio ad Ibrahimovic. Un riposo che, quest'anno, complici anche gli infortuni ricorrenti di Pato e Inzaghi, non è riuscito ad ottenere, pagando nel finale con nervosismo che lo ha portato ad una somma di 5-6 giornate di squalifica. Su Ba però, c'è anche il Sunderland che potrebbe offrire al giocatore un posto da titolare.

Marco Fornaro

venerdì 20 maggio 2011

Donati: "Abbiamo peccato di presunzione. La tifoseria? Dispiace per il rapporto incrinato"


È toccato, questo pomeriggio, dinanzi ai giornalisti, a Massimo Donati parlare in conferenza stampa. Il centrocampista classe '81 non ha ben figurato, come del resto quasi tutti i suoi compagni, in questa amara stagione vissuta dal Bari. Ecco quanto riporta solobarinews, iniziando a parlare del ritiro punitivo: “Non è stato il massimo per noi giocatori, specie dopo una stagione così quando ormai non serve più a nulla. Per me che ho tre figli a casa, non è l’ideale, lasciare tutto e partire in ritiro punitivo, ma anche per gli altri non è stato bello. Ma è una scelta societaria, e volenti o nolenti, va rispettata”.

Il mediano del galletto ha, recentemente, accettato la spalmatura degli ingaggi. In merito a ciò rilascia un commento, criticando la stampa locale e in un certo senso, "assolvendo" coloro che, dopo la pessima stagione, hanno preferito esser fiscali sul contratto: “Sono molto dispiaciuto che i compagni che non hanno accettato la spalmatura dell’ingaggio siano stati oggetto di insulti ed attacchi da parte dei tifosi. A mio avviso, sono state scritte tante fesserie (il giocatore si riferisce precisamente al fatto che chi non ha accettato la spalmatura dell’ingaggio non avrebbe avuto altra scelta che rifiutarsi, mentre come è stato osservato da qualche giornalista, la dirigenza aveva comunicato ufficialmente agli organi di stampa e giocatori in primis, che lo stipendio dilazionato non avrebbe comportato alcuna sanzione, ne tanto meno una decurtazione dello stesso) che sono state male interpretate dai più esagitati e portato poi a quello che è accaduto. Coloro che non hanno firmato hanno tutto il mio rispetto, e ci deve essere anche da parte degli altri, perché i contratti esistono per essere rispettati. Evidentemente avevano altre adempienze, io insieme ad un’altra buona parte della squadra abbiamo aderito alla spalmatura, ma senza nulla togliere al rapporto con gli altri compagni, che a parte qualche battuta di circostanza nello spogliatoio, è rimasto tutto invariato”.

Poi, prova a giustificare il terribile anno dei biancorossi: “Il nostro errore parte da inizio stagione, in quanto non ci siamo resi conti che il campionato straordinario realizzato nel primo anno fosse impossibile da ripetere. Siamo partiti, inconsapevolmente, con troppa presunzione che ci ha fatto perdere di vista la realtà e, non cogliendo i segnali già dalle prime sconfitte, abbiamo lasciato che ne avvenissero altre, vuoi per episodi sfortunati, numerosi infortuni e tanto altro; quando abbiamo provato a rialzare la testa e salvare il salvabile era già troppo tardi, il campionato era già compromesso. Io mi assumo le mie responsabilità perché so che avrei potuto fare meglio, ma è stato difficile per tutti e non solo il sottoscritto ha reso sotto i suoi livelli standard”.

Donati ha, poi, parlato dei rapporti, distrutti, con la tifoseria barese: “Mi dispiace che il rapporto con la tifoseria che ci amava lo scorso anno, in questa stagione si sia incrinato; ora siamo tutti sotto l’occhio del ciclone, fischiati ed insultati ad ogni pallone che tocchiamo. Dispiace veramente per tutto e per come è andata a finire. Sarebbe un handicap partire la prossima stagione, sapendo che già dalla prima di campionato i tuoi tifosi ti fischiano anziché sostenerti”.

Infine, classica chiosa sul futuro, incerto anche per il giocatore cresciuto nell'Atalanta: “Personalmente sento ancora la stima della società e il rapporto con la tifoseria potrebbe anche ricucirsi se condito da risultati e buone prestazioni. Ma non è semplice. E soprattutto bisognerà vedere non appena sarà chiusa la stagione, i progetti e le ambizioni della società, il modo in cui la dirigenza deciderà di rilanciarsi puntando su giocatori di esperienza e di categoria o, eventualmente, come è legittimo che sia, su un gruppo di giovani promesse e giocatori del vivaio. Non dipende da me come ho già detto, ho ancora un contratto di due anni che mi lega al Bari. L’Atalanta? Al momento non ho ricevuto alcuna offerta ne da loro ne da altri club”.
Marco Fornaro

Si Ferma Alvarez. Verso la panchina Kopunek e Rossi


Nel penultimo allenamento, completo, dell'anno, non ci sono buone nuove per la compagine pugliese che, dopo aver recuperato (solo per la panchina) Kamil Kopunek e Marco Rossi, ha perso per per lombosciatalgia l'esterno Edgar Antonhy Alvarez. In forte dubbio anche Almiron e Rivas che hanno svolto un semplice differenziato.
Dal primo minuto ci sarà Francesco Grandolfo che agirà al fianco di Huseklepp. I due avranno Bentivoglio alle loro spalle. Domani, infine, alle 12:10, prevista la conferenza stampa, ultima della stagione, di Bortolo Mutti. L'ex Messina dovrebbe essere ai saluti, anche se non ufficialmente.
Marco Fornaro

Marotta: "Vorrei tanto il Bari!"


28 presenze, 14 gol con la maglia della Lucchese, club di prima divisione, girone B. È lo score di Alessandro Marotta, di proprietà del Bari. E allora, ecco un'intervista integrale rilasciata poco fa e prontamente riportata da Epolis Bari:

Marotta, è soddisfatto del suo campionato in Toscana?
“Sì. Ho mantenuto una media gol altissima, 0,5 a partita. Un bel risultato”.

In che ruolo è stato schierato dal tecnico della Lucchese Paolo Indiani?
“Ho giocato in prima linea”.

Il suo ruolo?
“Sono un centravanti veloce”.

Qualcuno la paragona a Inzaghi.
“Ora non esageriamo”.

Non ha modelli a cui ispirarsi?
“No. Cerco di essere me stesso e di farmi apprezzare per le mie qualità”.

I suoi rapporti con il Bari?
“Nessuno con Ventura. Ma i pugliesi mi hanno fatto seguire tutto il campionato”.

Cosa si aspetta per il futuro?
“Vorrei avere la possibilità di dimostrare il mio valore in serie B. Ho venticinque anni. Spero possa scoccare la mia ora anche al San Nicola”.

Lazio, Lulic in Garrido out


Era stato chiamato in causa per non far rimpiangere Aleksander Kolarov e non è riuscito nell'impresa. Stiamo parlando di Garrido, che probabilmente è destinato ad allontanarsi dalla capitale italiana. E allora il d.s della Lazio, Igli Tare, non si è fatto trovare con le mani in mano e starebbe per acquistare il forte terzino bosniaco Senad Lulic (25). L'esterno di proprietà dello Young Boys farebbe molto comodo a Reja che finalmente rafforzerebbe un settore che non è funzionato un granchè quest'anno.

Marco Fornaro

Falcao: "Sulla panchina giallorossa si sederà Ancelotti"


Chi sarà il prossimo allenatore della Roma? Secondo l'ex giocatore romanista, Paulo Roberto Falcao, sarà il suo ex compagno di squadra Carlo Ancelotti. L'attuale tecnico dell'Internacional Porto Alegre ha parlato ai microfoni di Radio Radio: "Io allenatore della Roma? Ho sentito che sarà Ancelotti - commenta ridendo Falcao - Per quello che mi riguarda ho un contratto fino al 2012 con l'Internacional, una squadra nella quale dovevo tornare, non potevo morire senza averlo fatto".

Giovanni Cardone

Roma, capitolini su Tomecak


Walter Sabatini, neo Ds della Roma, ha bloccato nella notte Ivan Tomecak, esterno alto classe '89, militante nella Dinamo Zagabria, club calcistico croato. La Roma ha sofferto molto infatti in quel settore quest'anno per via della discontinuità di Riise e per l'assenza di un vero sostituto del norvegese. Tomecak è anche un acquisto di prospettiva e può agire indirrentemente da esterno basso ed alto, diventando una risorsa preziosa per qualsiasi allenatore.

Marco Fornaro