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martedì 19 aprile 2011

Esclsuiva Tuttobari.com: Ladisa spiega...

La trattativa tra la famiglia Matarrese e gli esponenti della cordata di imprenditori baresi non procede per il verso giusto. E' questo quanto riportato nella giornata di oggi dai media locali, ma preannunciato un po' di tempo fa sul nostro giornale (clicca qui per l'esclusiva). C'è da chiarire, però, un aspetto. Finora si è sempre parlato di un'acquisizione da parte degli imprenditori locali di una porzione del pacchetto azionario dell' As Bari Calcio da parte dei vari membri della cordata.

In realtà la proposta portata avanti da De Bartolomeo, De Gennaro, Guastamacchia e Ladisa è quello di acquisire dai Matarrese il titolo sportivo del club di Via Torrebella e dar vita ad una nuova società. In tal senso, potrebbe prender vita quella rifondazione che sarebbe necessaria dopo una stagione disastrosa. La trattativa è, così, bloccata e a confermarlo è anche Domenico Ladisa della Ladisa Ristorazioni Spa, che, in esclusiva ai nostri microfoni, ha dichiarato: "Siamo in attesa di una comunicazione di Matarrese, che non ci ha ancora detto nulla sulle sue intenzioni future. Certamente non può ancora sbilanciarsi, perchè ci sono i campionati in corso e di conseguenza non può dirci nulla sulla somma richiesta.

Inoltre ha diversi giocatori sotto contratto, anche per il prossimo anno. La cordata - aggiunge - non è interessata all'acquisto di tutto ciò che Matarrese ha, ma siamo intenzionati soltanto all'acquisto del titolo sportivo".

Si allungano, così, anche i tempi di chiusura della trattativa. Con ogni probabilità questa non potrebbe, e nè tantomeno dovrebbe, essere la settimana decisiva per la conclusione dell'affare, ma non è escluso che l'attuale proprietà dell' As Bari Calcio possa lanciare un segnale di risposta alla proposta della cordata locale.
Gaetano Nacci
Tuttobari.com

A chi attribuire le falsità del caso?

Secondo quanto riportato da alcuni siti online, dalle parti di Via Torrebella starebbe rimbombando il nome di Emanuele Calaiò, come probabile contropartita alla seconda metà del cartellino di Abdel Kader Ghezzal.


Ora, con tutta la calma necessaria ed il giusto rispetto per chi comunica tale fonte, un'intera città si chiede quali fossero gli indizi per parlare di qualunque trattativa in un caso come quello del Bari, dove al mercato non si potrebbe proprio pensare per via dell'incertezza dei prossimi piani societari ancora totalmente irrisolti.
Ipocrisia quella che circola nel web? Probabilmente si, visto che con una nuova società non è detto che l'attuale D.S venga riconfermato. Ipotesi!
Parole...parole...parole. Ciò che una città si è stancata di sentire non arrivando mai ai dovuti e doverosi fatti.
Marco Fornaro

Ed ora anche la newco: la cordata non decolla




BARI - Una newco per salvare il Bari e alcune condizioni inderogabili utili a spianare la strada del cambiamento. È questo il punto di partenza scelto dalla cordata di imprenditori coinvolti nel progetto per rilanciare il club dei Matarrese (che solo dal 2008, dopo oltre trent’anni di gestione solitaria, ha ceduto il 10% delle quote al gruppo De Bartolomeo). Ovvero i gruppi De Gennaro, Guastamacchia e Ladisa. Una soluzione che metterebbe in chiaro i ruoli e agevolerebbe le strategie future. Questo perché si creerebbe uno spartiacque tra passato e futuro; una separazione tra le rispettive gestioni finanziarie. La newco, infatti, è un nome generico che viene assegnato a una nuova azienda (newco sta per new company) creata al termine di una ristrutturazione o, come alternativa, da un progetto di start-up. Un po’ come realizzato nel caso della vicenda Alitalia («divisa» tra bad e good company) o in alcune fabbriche dell’universo Fiat (Mirafiori e Pomigliano). Tale soluzione, come facilmente prevedibile, potrebbe consentire alla nuova società di concentrare gli investimenti (e la liquidità) nella squadra da allestire per le prossime stagioni. Con tanto di ritorno in serie A che porterebbe nuovamente il club ad attingere ai proventi dei diritti televisivi.

Ma avrebbe anche il pregio di costituire un’occasione unica per rinnovare la macchina organizzativa di una società che certo non è un’arma da guerra sotto il profilo della redditività (da potenziare le entrate relative a sponsorizzazioni, iniziative collaterali, merchandising e da ottimizzare i costi). Tuttavia, creare una newco significherebbe lasciare in dote ai Matarrese i costi della vecchia gestione. Ed è questo il paletto che gli acquirenti pare abbiano piantato nel terreno della trattativa. Nessuno di loro è disponibile a ripianare in toto i debiti generati dai campionati passati. La disponibilità ci sarebbe ma non incondizionata. Se i soldi devono essere investiti — è il pensiero degli acquirenti delle quote — allora siano spesi per ridare slancio all’attività. Anche per quanto riguarda lo staff, la cordata non intende coinvolgere nella nuova società i parenti dei Matarrese perché l’obiettivo è affidarsi a un management a cui demandare un compito fondamentale: gestire il club in modo da non creare continui deficit. D’altronde, non è un caso che nell’analisi dei conti del club emerga la supervalutazione del parco giocatori. A quanto pare i Matarrese ritengono di poter disporre di «pacchetto» da 30 milioni per i cartellini di 33 giocatori con scadenze dei contratti che vanno dal 2012 al 2014. Ma la voce attiva sembrerebbe alquanto sovrastimata rispetto alle reali quotazioni di mercato.

In più, è utile sottolineare che nella previsione delle risorse per concludere l’attuale stagione e quella successiva (pari a 10 milioni) la stima dei proventi derivante dalla cessione dei giocatori porta la cifra di ben 22 milioni. Da gestire, infatti, ci sono le pendenze della stagione ancora in corso i cui costi si aggirerebbero sui 35 milioni, mentre una stima della prossimo campionato porterebbe a 18 milioni. Sul fronte delle entrate, oltre alle cessioni, 17 milioni arriverebbero dai diritti tv e da altre entrate. Ora il pallino è nelle mani dei Matarrese che dovrebbero indicare i limiti della trattativa. Gli acquirenti avrebbero dimostrato insofferenza per il quadro tracciato dall’attuale proprietà. Toccherà al mediatore Domenico De Bartolomeo avvicinare le parti.

Vito Fatiguso
19 aprile 2011

http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 5035.shtml

Huseklepp: "L'Italia è tosta, mi adatterò. La retrocessione? Proveremo a rinviarla"

Dopo un inizio spumeggiante, Erik Andres Huseklepp ha smesso di incantare il pubblico che di delizie quest'anno ne ha viste fin troppo poche. Il norvegese forse soffre il caldo italiano?. Può darsi. Per avere spiegazioni ecco quanto, orgoglio barese.it riporta delle sue dichiarazioni trasmesse da telebari:

"Non ho rimpianti e sono contento di aver scelto Bari.Conoscevo la situazione di classifica della squadra, ho provato a dare il mio contributo per riaccendere qualche speranza,ma con poca fortuna.Resta comunque un'ottima esperienza e devo ammettere che il livello della serie A italiana è ben superiore a quello norvegese,ma questo lo sapevo.Tuttavia credo di poterci stare nel calcio italiano, anche se non ho ancora segnato"

La seconda punta commenta la situazione di classifica dei biancorossi: "Già domenica potrebbe esserci la retrocessione matematica.Noi faremo di tutto per rinviarla il piu' possibile e per questo cercheremo di vincere le gare che restano"
Marco Fornaro

Roma, Correia nel mirino

L'obiettivo della gestione Di Benedetto è, come si è ben constatato, quello di portare la Roma ai vertici dell'Europa.

Per fare questo bisognerebbe rinforzare la squadra e il primo nome è, secondo il portale spagnolo fichajes.net, quello del terzino del Barcellona Adriano Correia. Guardiola avrebbe già dato l'ok alla società per avviare la trattativa, adesso il pallino passa in mano ai giallorossi, che dovranno formulare un'adeguata offerta.

Giovanni Cardone

Giudice sportivo: 3 giornate a Domizzi. Ancora squalifica per il "Pocho"

Il giudice sportivo al termine della 33esima giornata, squalifica i seguenti giocatori:

3 giornate: Maurizio Domizzi (Udinese)
1 giornata: Luca Rigoni (Chievo Verona), Paolo Cannavaro, Ezequiel Lavezzi (Napoli), Goian (Palermo), Samir Handanovic (Udinese),Davide Zoboli (Brescia)

Bologna, Di Vaio: "Viviano apri gli occhi"


Sulla probabile partenza del portiere del Bologna, Emiliano Viviano, si esprime il capitano dei rossoblù, Marco Di Vaio ai microfoni di Sky Sport: "Viviano commetterebbe un grave errore, secondo me, se dovesse andare all'Inter. E' giovane ed ha bisogno di giocare, non di fare la panchina in una grande squadra, io glielo dico sempre". Poi, parla della stagione complessiva del Bologna, specie del momento negativo affrontato dai romagnoli: "In questo momento stanno uscendo fuori i nostri limiti, dobbiamo rimanere compatti ed uniti per raggiungere una salvezza non ancora certa. Sabato con il Cesena dovremo dare il massimo per vincere e metterci defintivamente al riparo, poiché attualmente non lo siamo. Non escludo che si possa ripetere il tremendo fine campionato dello scorso anno. Come ci si abitua a vincere lo si può fare a perdere, nella speranza che non sia il nostro caso"
Come in pochi invece sanno, l'ex punta di Genoa, Bari e Juventus, ha ricevuto il Nettuno d'Oro. In merito a ciò, secondo quanto riporta "La Gazzetta Dello Sport" dice:" Non avrei mai creduto, 3 anni fa quando arrivai qui, di ricevere un premio così importante. Lo dedico ai miei genitori che mi hanno inculcato valori richiamati da questo riconoscimento e che spero di trasmettere alle mie figlie"

Giovanni Cardone e Marco Fornaro

Raggi e Glik rientrano in gruppo

Solo nella giornata di ieri avevano accusato fastidi preoccupanti ma oggi, a tempi record, Raggi e Glik tornano ad allenarsi con i compagni.

L'ex Bologna dovrebbe farcela a scendere sul terreno di gioco per il match di sabato contro la Sampdoria mentre per il secondo sarebbe gradita maggiore cautela, visti i problemi muscolari che lo hanno afflitto in settimana.
Ancora in dubbio la sua convocazione.

Salta la cordata

La cordata rischia di saltare. Pare si stia complicando la trattativa tra Domenico De Bartolomeo e i tre imprenditori interessati ad affiancare Vincenzo Matarrese nella gestione del club. La fitta serie di incontri avvenuta nel fine settimana non è bastata a dissipare i dubbi sulla fattibilità dell’operazione. Degennaro, Guastamacchia e Ladisa avrebbero espresso più di una perplessità dopo una prima verifica dei documenti relativi allo stato patrimoniale della società biancorossa.
Il nodo è ovviamente legato al costo dell’intera operazione, difficile da sostenere per i tre potenziali acquirenti. Degennaro, Guastamacchia e Ladisa infatti sarebbero anche disposti ad investire una cifra dai dodici ai quindici milioni di euro per l’ingresso in società, a patto che questa serva ad un effettivo rilancio del club e non solo a ripianare i debiti di fine stagione. Un passivo, relativo in particolare agli stipendi da gennaio a giugno 2011, che si aggirerebbe intorno ai dodici milioni di euro. Facile capire come sarebbe poi alquanto difficoltoso allestire una rosa competitiva e pronta all’immediata risalita in serie A.
L’idea dei tre imprenditori invece sarebbe proprio quella di creare una nuova società che sia in qualche modo slegata da quelle che sono le pendenze economiche del Bari. Un ostacolo difficile da superare. Nei prossimi giorni potrebbe esserci un ulteriore contatto tra le parti per cercare un punto di incontro. Ma al momento i segnali non sono affatto positivi. Anche perché pare non ci sia sintonia anche per quel che riguarda la valutazione data dalla società biancorossa al parco giocatori, un valore ben distante da quello prospettato dai tre imprenditori. Se dovesse arrivare la tanto temuta fumata nera il Bari resterebbe nelle mani della famiglia Matarrese. Un futuro dunque sempre più incerto. Con quali risorse infatti il Bari ripartirebbe il prossimo anno?
Intanto in città continua a rimbalzare la notizia di un possibile assalto al Bari di un imprenditore non locale affiancato da un ricco sponsor del Qatar. Indiscrezioni che al momento non trovano conferme.
leggo.it