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domenica 10 aprile 2011

Editoriale di Marco Fornaro: "La solita..."


Quando al minuto 50 l'attaccante ungherese Gergely Rudolf ha colpito la traversa si sono interrotti definitivamente i sogni di gloria dei delussissimi ed amareggiati tifosi biancorossi. E a pensare che era partita bene la propaganda pugliese che dopo aver controllato per 33 minuti il pallino del gioco è andata a segno con il primo e meritatissimo gol in serie A di Alessandro Gazzi, abile ad inserirsi senza palla nell'area piccola, battendo l'incolpevole Andujar. In quello stesso minuto i risultati di Cesena, Parma, Brescia, Sampdoria e Lecce lasciavano intendere ad un rush finale di campionato tutt'altro che scontato. Poi, la solita freddezza mancante, la solita difesa che si lascia intimorire dalle percussioni di Bergessio e Lopez e se vogliamo anche la solita dose di "sfortuna" che non abbandona mai le tristi domeniche dei galletti. Il destino, stavolta accompagna Maxi Lopez abile a penetrare tra Rossi e Belmonte, seminati come birilli e a calciare, complice una deviazione di Masiello, in porta. Come detto in precedenza il fato si mette ancora in mezzo con il destro di Rudolf terminato sulla parte superiore della traversa. Al posto di dar carica, il legno genera l'effetto contrario ai pugliesi che lasciano praterie aperte al Catania che rischia più volte di far capitolare il Bari che al 90esimo riuscirà a creare un'ultima, nuova, palla gol con Rivas, cui viene annullato un gol per spinta di Ghezzal, entrato al posto di Huseklepp, sul portiere dei siciliani, Andujar. Un centrocampo, però, privo di idee con il solito Almiron che vagoneggia in mezzo al campo, piuttosto che trascinare una squadra di cui aveva giurato di prendersi cura. Ma oggi, nemmeno l'imprevedibilità di Huseklepp è servita a sfatare quel tabù San Nicola, dove non si vince dal lontanissimo 26 settembre. E se c'è stato tutto questo tempo di fronte...non diamo colpa alla sfortuna e prepariamo un serio progetto per l'immediata risalita.

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