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domenica 24 aprile 2011

Fattore psicologico...


Che la situazione del Bari sia stata tragica sin dall'inizio, lo sapevano anche i "fantastici cinque" arrivati a gennaio per provare a salvare la questione del galletto che non ha mai saputo alzare la cresta da quel Genoa-Bari 2-1, salvo piccole interruzioni di positività nei match esterni con Lecce e Parma.
Ciò che appare strano, però, è che i vari calciatori dopo una cinquina di partite perdono quello spirito combattivo che gli ha contraddistinti nelle passate stagione.
Facciamo degli esempi che stanno a testimoniare quanto successo nelle menti distorte dei biancorossi:
Raggi: il difensore dopo una serie di match disputati a buon livello, è piano piano calato finendo per subire un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per parecchio tempo.
Almiron: alzi la mano chi si è dimenticato i match fantastici del mediano contro Juventus, Napoli e Brescia. Poi? Buoi totale. L'infortunio prima, le pessime prestazioni poi, hanno sicuramente influenzato sulla questio e barese, priva del suo timoniere a centrocampo
Barreto: stesso discorso di Almiron, con la differenza che lui in campo non è rientrato. Eppure quelle splendide partite inanellate nelle prime sei partite...

Questi elencati, sono stati i nomi di parte della rosa di inzio anno.
Il caso, però, prosegue con tutti, e diciamo tutti, gli elementi giunti a Bari a gennaio:
Bentivoglio: il ragazzo ex Chievo, era arrivato con buoni intenti riuscendo a guidare, al contrario di Almiron, il centrocampo del Bari. Dopo la sconfitta con il Chievo, dove il Bari è definitivamente caduto negli inferi, non ha più ispirato particolarmente le punte (comunque anomale). Si sarà stancato dello scarso spirito presente in gruppo?
Okaka: giunto come il salvatore della patria per il gol al Lecce e l'ottimo match con il Bologna. Poi? Scomparso tra panchine, lentezza ed infortuni.
Glik: il polacco ha mantenuto più o meno gli stessi standard rispetto a quando è arrivato. Fatto sta che un leggero calo, per colpa dell'ambiente non motivato e depresso, lo ha avuto anche lui.
Rudolf: la tecnica c'è l'ha. Sottoporta non è un campione ma agli inizi di febbraio aveva mostrato molto di più.
Huseklepp: il norvegese ha conquistato subito i tifosi ma dopo 3-4 partite ad alti livelli è letteralmente scomparso. Un uomo di risate come lui non è abituato ad una situazione tragica ne tantomeno triste. Il caldo italiano può essere anche un fattore che complica la psicologia del ragazzo ma soprattutto dei ragazzi.

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