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venerdì 8 luglio 2011

ESCLUSIVA PC24: le precisazioni di De Fuoco

Foto di eccellenzapuglia

Ha ricevuto delle critiche piuttosto pesanti da Michele Cassano prima e Leonardo Gianfrate poi, Angelo De Fuoco, il quale è stato contattato in esclusiva dai microfoni di pugliacalcio24.it per il cosiddetto diritto di replica. Il locorotondese ha parlato a 360º su diversi versanti che lo hanno visto protagonista

L'addio al Locorotondo, dopo una stagione ottima, crea un pochino di rancore o no?

"A me è dispiaciuto non continuare il rapporto, perché c'era un progetto richiesto dal sindaco Petrelli e lo abbiamo lasciato a metà. Però mi sembra doveroso da parte mia ringraziare di cuore chi mi stima e mi ha stimato sinceramente e chi mi è stato vicino durante un anno bellissimo nel mio paese, che rimarrà indelebile nei ricordi calcistici miei e  spero di tutti i tifosi, che ringrazio per l'affetto che mi è sempre stato dato. Spero che abbiano un buon ricordo di me, aldilà di tutto ciò che è accaduto"

Passiamo ora a delle dichiarazioni cui oggi lei doveva replicare. Partiamo da quelle di Michele Cassano che ad asbarienonsolo.blogspot.com ha rilasciato delle dichiarazioni sul suo conto. Cosa controbatte?

"Si, Cassano tempo fa ha fatto un'intervista nella quale ha detto che io non l'ho trattato bene. Io dico che Michele ha giocato quando stava bene, diversamente quando fisicamente non stava bene. Però io mi limito a giudicare l'aspetto tecnico.  Se lui, poi, vuole aggiungere qualcosa sulla gara di Cerignola dei play-off, lascio fare a lui. Io per rispetto non lo dirò mai pubblicamente. Poi nella gestione dell'anno non deve dimenticare quante volte il sottoscritto, il venerdì, giorno di lavoro tattico, se ne andava a sedere in panchina, parlando con i compagni infortunati, e al mio invito specifico di venire in campo a svolgere gli esercizi tattici, mi diceva che aveva problemi "ora agli adduttori, ora al polpaccio etc.". Le conclusione le tirasse lui. Il mister quando fa la formazione tiene conto anche di questo. Michele molte volte non si è messo nelle condizioni di fare ciò che hanno fatto i suoi compagni. Sul piano della corsa, poi, ha avuto la sfortuna di trovare due centrocampisti tipo Montecasino e Speciale, e non per ultimo Pace che, vuoi per l'età, freschezza atletica, mi hanno sempre dato maggiori garanzie sotto il piano della continuità"

Quanto, invece, alle dichiarazioni del direttore sportivo, Leonardo Gianfrate?

"Io, a proposito di Gianfrate, devo dire che non ho mai litigato con nessun dirigente della società, anzi con loro io son rimasto in buoni rapporti, anche perché il mio lavoro mi vede a contatto tutti i giorni con loro. I rapporti sono, infatti, rimasti ottimali con loro, oltre che cordiali. Io ho avuto problemi tutto l'anno con un paio di persone che facevano parte del complesso, che non erano, dunque, dirigenti. Tra questi il direttore sportivo, con cui non abbiamo mai interagito tutto l'anno e con un altro personaggio, dalle mansioni non meglio identificate. Devo precisare, dunque, che dopo la partita play-off a Cerignola avevo avuto un colloquio con il presidente Palmisano, cui avevo notificato la volontà di non rimanere a Locorotondo per l'annata successiva. Lo stesso, invece, mi chiedeva di continuare il progetto, per gli impegni con il Sindaco, poi venuto a mancare, e mi invitava a selezionare gli under. Fui felicemente colpito a questa richiesta e mi rilanciai nel lavoro. Tanto è che abbiamo ricercato, con Colucci ed i vari collaboratori, per un mese e mezzo, gli under, che, nemmeno a farlo volontariamente, sono stati chiamati questa settimana a tornare a Locorotondo per l'ultimo provino per far parte, poi, della squadra della stagione 2011/12. 

Devo precisare ancora che, secondo quanto detto da Gianfrate, che alla società e nella persona del dirigente Cervellera Martino, in un incontro tenutosi presso la sua azienda il 23 giugno, io avrei ribadito che avrei continuato il lavoro ad una semplicissima condizione.
  Ovvero: i collaboratori con i quali avrei dovuto interagire avrebbero parlato nella stessa lingua e solo di calcio, alla stessa maniera. La società ha preferito uno all'altro, accetto la decisione e ognuno va per la sua strada. Io rispetto la decisione e faccio un in bocca al lupo al Locorotondo e al mister, la cui stima è abbastanza grande. Alla fine, devo ammettere che per quanto riguarda la "separazione per motivi caratteriali del tecnico", riporto ciò che dice Gianfrate nell'intervista, confesso che il direttore ha ragione e che non sono un tipo facile. Nel senso che non mi faccio mettere i piedi in testa, che prendo decisioni nel rispetto dello spogliatoio e nell'interesse di squadra e società e che non mi faccio imporre scelte da nessuno! Questo, spesso, comporta il diventare antipatico a molte persone. Una cosa è certa: che di quello che faccio o dico me ne prendo tutte le responsabilità! Se vuol dire avere brutto carattere, il ds ha ragione. Ma l'allenatore deve tenere, secondo me, questo comportamento, perché poi a farne le spese siamo sempre noi e non chi sta seduto a criticare e a parlare solo dopo le partite e giudicare l'operato, qualora le gare non andassero bene. Dico che per poter giudicare uno deve metterci la faccia e responsabilità. Io l'ho messa sempre, mi sono preso le mie responsabilità, ho rischiato a venir qui e son contento di ciò che ne è uscito fuori. Sono stato contento di aver vissuto nel club del mio paese, ma non sono per nulla felice per il trattamento che ho ricevuto al termine del campionato che si è ripetuto a quello di 7-8 anni fa, quando qui il calcio finì e, dopo aver vinto un campionato, mi sono umiliato a venire a Locorotondo in terza categoria! Credevo in un progetto e dopo aver vinto il titolo di campionato provinciale, sono stato trattato alla stessa maniera da altri uomini. Mi dispiace, ne prendo atto e prenderò solo ciò che rimane di buono da queste storie. Il resto cercherò di dimenticarlo il prima possibile. Per il resto, che dire, spero che Locorotondo riesca ad esprimere sempre una mentalità calcistica rispettabile e che porti avanti i principi di sano sport."

A proposito di strada, cosa si fa adesso?

"No, per adesso mi sto guardando attorno. Ci sono un paio di possibilità, voglio valutarle bene con tranquillità, anche perché adesso condividerò un progetto serio che non duri solo un anno. Perché lavorare solo un anno, su una squadra giovane poi, comporta solo perdite di tempo. Voglio una società che mi dia possibilità di allestire un gruppo giovane, senza grandi pretese anche. E che si prolunghi, nel corso di due-tre anni, il lavoro di ricerca dei giovani e di far capire loro quello che è il calcio e godersi, poi, la crescita e i risultati sportivi che otterranno"

Secondo lei, tornando al campo, cosa è mancato per battere il Cerignola?

"A dir la verità siamo stati sfortunati e qualcuno come sempre dopo le partite critica dopo le sfide, non è a lei, ma a chi ha insinuato che con il Cerignola si poteva mettere in campo un'altra formazione, fare in altri modi etc. Io dico solo che siamo arrivati ai play-off in condizioni atletiche smaglianti e devo ricordare che nel match in casa con il Cerignola, noi abbiamo sfiorato numerose volte il gol e il Cerignola, in casa da noi, ha superato la metà campo solo una volta riuscendo a segnare. Noi abbiamo colpito la traversa con Montecasino e costruito altre 4-5 palle gol. A Cerignola, invece, la partita è stata scandalosa. Ci hanno annullato due gol, sbagliato un rigore e pur disputando un'ottima gara siamo usciti sconfitti, ma sotto gli applausi degli addetti ai lavori. Solo la fortuna è mancata, per fare lo spareggio con il Bisceglie. Però pretendere di vincere i play-off in presenza di compagini e avventure come Terlizzi, Bisceglie che hanno speso come minimo il triplo di noi...

Siamo contenti e non ci rammarichiamo di aver perso. Già aver partecipato è un onore, visto che dovevamo salvarci, inizialmente. Devo ricordare, con orgoglio, che il Locorotondo ha fatto più del doppio dei punti che andavano fatti. Faccio un applauso ai giocatori e coloro che mi hanno messo a disposizione la squadra. Poi ognuno prende le sue responsabilità e la sua strada. Certo, avrei preferito un divorzio meno traumatico, magari concordato, magari in maniera più umana e tranquilla. In questa fase sono saltati degli equilibri a cui ci tenevo molto, non ultimo quello dell'amicizia con persone con cui ci conosciamo da una vita e che si sono un attimo incrinate."

L'autore del presente articolo dichiara che le affermazioni rese nella intervista del sig. Angelo De Fuoco sono oggetto di registrazione vocale e con esonero di responsabilità personale dell'autore del presente articolo che riporta esclusivamente quanto dichiarato senza che ciò possa considerarsi in alcun modo avallato o condiviso.Saranno accettate ed evase prontamente le repliche a salvaguardia dei diritti dei soggetti interessati.

RIPRODUZIONE DELL'INTERVISTA, SEPPUR PARZIALE, CONSENTITA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE PUGLIACALCIO24.IT


Marco Fornaro
Pc24.it

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